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San Siro è un luogo magico anche per i cavalli: Ribot ci galoppò la sua sedicesima vittoria su sedici. Al centro dell’ippodromo, che veniva chiamato con meneghina supponenza “la Scala dell’ippica” (ma il Derby si correva e si corre a Roma) è stato messo su il campo ostacoli dove da oggi a domenica il meglio dell’equitazione europea si giocherà il titolo individuale e a squadre per il Vecchio Continente ma anche tre biglietti di viaggio per Parigi 2024.
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L’Italia, più che al titolo che non è mai stato nelle sue corde (a squadre mai, individuale la prima e ultima volta sessant’anni orsono, 1963, sotto i pini di Roma e Piazza di Siena, la Wimbledon del settore, con Graziano Mancinelli) punta a obliterare uno di quei tre biglietti. Non sarà facile: iil recente passato vede gli azzurri assenti dai Giochi da vent’anni, ultima e non memorabile partecipazione ad Atene 2004. L’impresa sarà facilitata dal fatto che l’eleggibilità olimpica andrà alle prime tre squadre in classifica finale, escluse Svezia, Olanda, Gran Bretagna, Irlanda, Germania, Belgio e Polonia già con la prenotazione in sella grazie ad altre manifestazioni, e Francia padrona di casa.
Bisognerà dunque fare la corsa, anzi i percorsi, sulla Svizzera (assai difficile da “domare”) e su Spagna, Austria, Danimarca e Portogallo. Precedere due di queste sarebbe l’ingresso per la Torre Eiffel. Le nazioni in gara saranno 24, le squadre 16. Ci proveranno per l’Italia i cavalieri Emanuele Camilli, romano che vive in Germania, Emanuele Gaudiano, Giampiero Garofalo, Alberto Zorzi e Francesco Turturiello che è subentrato all’amazzone Francesca Ciriesi. Quattro faranno squadra, il quinto a titolo individuale. Ci si affida al fatto che l’Italia che fa squadra va forte, vedi Jacobs-Tortu e compagni, i nuotatori delle staffette, i ciclisti che Filippo Ganna trascina.
Dovesse andar male, agli azzurri resterebbe un'altra possibilità di imbucarsi: Barcellona, la coppa di fine settembre. Salteranno a San Siro sette tra i primi 10 cavalieri del ranking mondiale, 16 tra i primi 25. Cavalieri ed amazzoni, ovviamente, visto che l’equitazione è da sempre sport misto e a parità di genere. Dicono che sia derivato dal fatto che alla fine chi salta è il cavallo… Comunque saranno 14 le donne che cercheranno di rinverdire lontane vittorie (l’ultima delle tre, Meredith Michaels Beerbaum, è del 2007)
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