Europei 2024 a Roma nel segno di Mennea

Europei 2024 a Roma nel segno di Mennea
Ai boati della folla, purtroppo, si è persa l’abitudine. Ma forse è per questo che è ancora più bello immaginare quello che farà tremare...

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Ai boati della folla, purtroppo, si è persa l’abitudine. Ma forse è per questo che è ancora più bello immaginare quello che farà tremare lo Stadio Olimpico per un salto di Gianmarco Tamberi o per l’ennesimo record nell’asta di Armand Duplantis (e Mondo è in credito dopo averlo fatto nella Diamond League deserta del settembre scorso). Roma accoglie le stelle dell’atletica: le riabbraccerà fisicamente nel 2024, quando si terranno gli Europei che ieri la Federazione continentale ha deciso di assegnare al nostro Paese, ma comincia in realtà a coccolarsele metaforicamente sin da ora. Come? Promettendo loro campi di gara che solo la Città Eterna può proporre. Immaginate i giganti del getto del peso lanciare con il Colosseo di sfondo o gli stoici maratoneti che tagliano il traguardo guardando San Pietro. Questo saranno gli Europei di Roma ed è per questo che i 16 membri del Consiglio della European Athletics - collegati in videoconferenza come le delegazioni delle contendenti - hanno votato quasi all’unanimità: è finita 14-2 quella che sembrava una finale secca con i polacchi di Katowice. Che mettevano sul piatto strutture supermoderne, non la storia. Quella storia che si nasconde anche nei mille anniversari di questa edizione che cadrà a cinquanta anni esatti dalla leggendaria rassegna del 1974. Quella di Pietro Mennea che vince l’oro nei 200, impreziosito dai due argenti nei 100 e nella 4x100. O di Sara Simeoni che si mette al collo il bronzo, sua prima medaglia internazionale di rilievo. Saranno anche 90 anni dalla prima edizione degli Europei, che a sua volta si tenne in Italia, ma a Torino. E, per i più romantici, sì, questa assegnazione che riporta l’atletica a Roma arriva in questo tormentato 2020 che ha celebrato i sessanta anni della Grande Olimpiade del 1960. Tutto torna, insomma. 


IL FASCINO DEI LUOGHI

Come detto, punto di forza della candidatura romana sono stati i luoghi. Non soltanto per l’accoppiata Stadio Olimpico - che peraltro beneficerà dei lavori previsti nell’area in vista degli Europei di calcio previsti per il prossimo anno - e Stadio dei Marmi come impianto di riscaldamento. Avranno un ruolo il Colosseo e l’Arco di Costantino, che faranno da sfondo alle gare di lancio del peso. Il Viale delle Terme di Caracalla che accoglierà la fatica dei marciatori. E persino San Pietro che incornicerà la partenza e l’arrivo su Via della Conciliazione della mezza maratona, disegnata sul percorso della Half Marathon Via Pacis. Convincenti anche le basi economiche: il 50% dei 31 milioni di euro di budget è già suddiviso tra Governo, Regione e Comune. Il resto arriverà dagli sponsor. L’unica nota potenzialmente stonata è la calendarizzazione dopo le Olimpiadi di Parigi che, secondo alcuni (vedi il candidato alla presidenza della Fidal Roberto Fabbricini), potrebbe togliere un po’ di appeal - e magari qualche protagonista - all’evento. Ma non è un problema che riguarda gli azzurri, di oggi e di domani, che sui social esultano all’unisono. Da Tamberi a Tortu, è scattata la gara per esserci. 

 

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Il Messaggero