Ecco la finale di Varsavia: il Siviglia per il bis, il Dnipro per stupire l’Europa

Ecco la finale di Varsavia: il Siviglia per il bis, il Dnipro per stupire l’Europa
Per quanto la fantasia degli appassionati possa sfarinarsi, la finale di Europa League tra il Dnipro e il Siviglia non riesce proprio a impressionare la pellicola della vigilia....

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Per quanto la fantasia degli appassionati possa sfarinarsi, la finale di Europa League tra il Dnipro e il Siviglia non riesce proprio a impressionare la pellicola della vigilia. Ci fosse arrivata la Fiorentina, o il Napoli, o la Fiorentina e il Napoli, le promesse di spettacolo sarebbero state un’infinità, e non certo per ragioni di puro sciovinismo. D’altronde la sfida di domani sera (ore 20.45, diretta tv in chiaro su Italia 1) opporrà due squadre in apparenza del tutto inaccostabili: perché il Siviglia, per dirne una, è campione in carica, mentre il Dnipro ancora non ha capito bene come abbia fatto a raggiungere la finale dopo aver eliminato nell’ordine l’Olympiakos, l’Ajax, il Bruges e il Napoli.




Eppure lo stadio Narodowy di Varsavia sarà colmato da 58 mila tifosi festanti: quelli ucraini increduli per essere planati fino a lì, quelli andalusi increduli di vedere proprio il Dnipro, planato fino a lì. A stringere, il pronostico pare più che sbilanciato in favore degli spagnoli del basco Unai Emery: e, così, l’unica speranza degli ucraini sarà riposta in un possibile (ma poco probabile) camminare arrogante dei rivali. Insomma, se il Siviglia sottovalutasse l’impegno e l’avversario, forse, ecco, magari, chissà... Va comunque annotato che gli andalusi avranno anche l’obiettivo grande di sorpassare in sequenza tutta l’Europa e accomodarsi leggeri sulla cima dell’albo d’oro della coppa Uefa/Europa League con quattro trionfi. E sarebbe di certo un capolavoro storico. «Noi giocheremo con la massima umiltà e il massimo rispetto», ha confidato Emery.



A trascinare la squadra verso l’orizzonte del successo saranno chiamate stelline come Aleix Vidal, Banega, Vitolo e Bacca, autore di 26 gol stagionali, nazionale colombiana esclusa. Mescolando sogni sublimi e drammatici incubi, il tecnico del Dnipro, Miron Markevich, allineerà invece una formazione piuttosto conservativa, poggiata su una mediana folta, ricapitolabile in Kankava, Rotan, Fedorchuk, Matheus e Konoplyanka, e squadernata alle spalle di Kalinic, l’unica punta.


Da fiaba sarà, quindi, la notte polacca, in cui ciascuno degli attori cercherà di trasformare in leggenda un oceano di fantasia. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero