Euro 2016, poche stelle e scarsa brillantezza. Ma ora i portoghesi sono di nuovo di moda

Cristiano Ronaldo saluta Evra
dal nostro inviato PARIGI L'Europeo non è stato solo di stelle. Che, tra l'altro, sono sembrate poche e anche a...

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dal nostro inviato

PARIGI L'Europeo non è stato solo di stelle. Che, tra l'altro, sono sembrate poche e anche a intermittenza. Cristiano Ronaldo, anche per quel salto di 265 centimetri da cestita Nba, arriva al traguardo da primo e, sempre e comunque, da protagonista. Non fa niente se torna a casa zoppicando per lo stiramento al collaterale del ginocchio sinistro che gli farà perdere, fuori un mese, la finale di Supercoppa europea contro il Siviglia. E' stato decisivo in campo, nella semifinale contro il Galles. E anche in panchina, da infortunato a Parigi, quando ha indicato al momento giusto a Eder la strada per la vittoria. Lo stesso Griezmann, pure se a digiuno contro il Portogallo, merita di essere incoronato miglior giocatore del torneo, avendo chiuso da capocannoniere con 6 reti. Eder, invece, saluta in guanto bianco la Francia e soprattutto chi in Portogallo non gli ha voluto bene fino alla notte da eroe a Saint Denis. Schiaffone alla meta.

ITALIA SNOBBATA
I portoghesi sono di nuovo di moda: Raphael Guerreiro, Joao Mario, Renato Sanches e il portiere Rui Patricio si aggiungono a Cristiano Ronaldo ed Eder, la mente e il braccio dello storico successo a Euro 2016. Nessun azzurro di Conte è, invece, finito nella Top 11 dell'Uefa e non c'è da chiedersi perché. La nostra nazionale è piaciuta per l'organizzazione di squadra e non certo per il talento dei singoli. Ecco la squadra ideale, scelta dalla giuria di esperti guidata da sir Ferguson è schierata con il 4-2-3-1: Rui Patricio (Portogallo);  Kimmich (Germania), Boateng (Germania), Pepe (Portogallo), Raphael Guerreiro (Portogallo); Kroos (Germania), Allen (Galles); Griezmann (Francia), Ramsey (Galles), Payet (Francia); Cristiano Ronaldo (Portogallo).

STELLA CADENTE

Manca Bale e soprattutto c'è, senza motivo, abbondanza di tedeschi, da Kimmich a Boateng, passando per Kroos. Ovviamente è fuori Pogba che è ha chiuso la quindicesima edizione del campionato d'Europa da flop player. L'Equipe gli ha dedicato una pagina dopo la finale. Ma per bocciarlo. Titolo: Pogba, la delusione. L'alibi è nel ruolo: Deschamps, passando al 4-2-3-1, lo ha sistemato davanti alla difesa, regista e incontrista. Mai mezzala, il ruolo che preferisce. A Torino con la Juve ha spazio in quella posizione. Presto, però, potrebbe lasciare Allegri per Mourinho. Lo United è pronto a offrire più di 100 milioni per averlo: la prestazione di Parigi e il rendimento all'Europeo non hanno frenato il club di Manchester. La società bianconera, dai 100 milioni in su, si farà convincere, nonostante la retromarcia del manager Raiola. Che è, per la verità, come al solito il burattinaio della trattativa.
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Il Messaggero