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«Insigne ha detto all'arbitro "vai a cag*". Ma solo in Italia si viene espulsi per una frase del genere. Ho allenato in Inghilterra e tutti dicono al direttore di gara "fuck off". Solo in Italia l'arbitro butta fuori il capitano del Napoli perché lo manda aff* per un rigore dubbio. Solo in Italia, così si cambiano le partite. Così io avrei giocato una partita sì e una no. L'arbitro Massa ha dimostrato di essere permaloso». Furioso Rino Gattuso ai microfoni di Sky dopo la fine di Inter-Napoli che si è conclusa sull'1-0 per i nerazzurri. Su Mertens, Gattuso parla di «distorsione alla caviglia».
«So quanto è difficile il lavoro, è difficile fare l'arbitro», prosegue Gattuso. «Ma in una partita importante così, un arbitro non può fare il permaloso perché un giocatore lo ha mandato a cag..., non ci sta. Uno deve avere l'intelligenza ed il tatto di capire che una parola può scappare e non puoi condizionare una partita in questo modo», le parole del tecnico del Napoli. «Noi siamo una delle poche nazioni in cui i giocatori vengono cacciati. In Scozia ci ho giocato 22 partite, vedo le partite, non facciamo finta, lo sanno tutti. I miei giocatori non sono saltati addosso all'arbitro. Serve coerenza, l'80% dei 'vaffà gli arbitri lo fanno passare, poi in alcune occasioni vogliono far vedere la personalità e ti buttano fuori», conclude Gattuso.
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Handanovic: poteva vincere il Napoli
«Era una partita equilibrata, molto tattica. Nessuna delle due voleva scoprirsi. Gli scontri diretti sono le gare che valgono di più, l'importante è non perderli ma se li vinci acquisisci altre motivazioni. La partita è stata decisa da un episodio. Poteva finire anche a favore loro, ma alla fine l'abbiamo spuntata noi. Ci godiamo questi tre punti e ci proiettiamo allo Spezia». È il comento al successo per 1-0 dell'Inter contro il Napoli del portiere nerazzurro, Samir Handanovic. «Stagione di alti e bassi? Non credo nelle prestazioni, che ci sono sempre stato -prosegue l'estremo difensore ai microfoni di Sky Sport-. In campionato stiamo facendo tante vittorie, dobbiamo continuare. La classifica oggi non conta, non vuol dire nulla. Ma bisogna restare lassù, quest'anno in tante lottano per qualcosa importante».
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Il Messaggero