Ibi15: Errani non si accende, McHale passa facile. Knapp, brava lo stesso

Ibi15: Errani non si accende, McHale passa facile. Knapp, brava lo stesso
Escono di scena le ultime due azzurre rimaste in corsa agli Internazionali BNL d'Italia. La numero 15 del mondo Sara Errani è incappata in una delle sue partite più brutte...

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Escono di scena le ultime due azzurre rimaste in corsa agli Internazionali BNL d'Italia. La numero 15 del mondo Sara Errani è incappata in una delle sue partite più brutte contro la statunitense Christina McHale, numero 65 del ranking e cinque anni più giovane, che l'ha liquidata al secondo turno 6-4 6–4 in ora e 34 minuti.


Prende sempre più corpo la disfatta delle azzurre al Foro Italico e svanisce la possibilità di replicare agli ottavi l'ultima finale fra la Errani e la campionessa in carica Serena Williams. La numero uno al mondo nel prossimo turno vivrà quindi un derby a stelle e strisce. Mentre l'ultima italiana superstite nel tabellone del singolare, Karin Knapp, scenderà in campo questa sera contro la numero 4 al mondo, la ceca Petra Kvitova.

Dopo aver faticato non poco nel primo turno contro la slovacca Daniela Hantuchova, la migliore delle italiane nel ranking a tratti ha giocato ancora peggio contro un'altra avversaria tutt'altro che irresistibile, già battuta a Roma nel 2013 sempre al secondo turno. La bolognese classe '97 ha cominciato subito in salita, costretta a rimontare due game. Ma sul 4-4 con un grave errore a rete ha regalato il break decisivo all'avversaria. Sempre più sulle gambe, nel secondo set ha subito immediatamente il break, è andata sotto 3-0 ma ha trovato la forza per mettere paura alla statunitense. È risalita fino al 4-5 ma al primo match point è capitolata.


In serata perde anche Karin Knapp, che però ha l'onore delle armi contro Petra Kvitova, numero 4 del mondo. L'altoatesina sfiora l'impresa arrendendosi solo 7-6 al terzo set dopo essere stata in vantaggio anche per 5-2 nel set decisivo. La maggiore esperienza della Kvitova, fresca vincitrice di Madrid, ha fatto la differenza. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero