Ciò che le fa piu' male, dice, è la raffica di "cattiverie e falsità" riversate contro di lei e la sua famiglia. Sara Errani, dopo la squalifica...
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"HO LA COSCIENZA A POSTO"
La versione di Sara - tra lacrime, rabbia e pagine di appunti a cui si aggrappa per spiegare cio' che è successo - è l'ingestione involontaria di cibo contaminato. "E non lo dico io, lo afferma una sentenza di tribunale", afferma. E' il doping dei tortellini: ha mangiato a casa un piatto preparato dalla madre, che assume un farmaco contenente letrozolo e parte di esso è finito nel cibo. "Ci abbiamo pensato e ripensato, l'unica possibilità è questa. Io dormo tranquilla, ho la coscienza a posto ma gli insulti e la cattiveria mi danno tanta tristezza". Così, seduta accanto a fratello Davide, intende mettere le cose in chiaro una volta per tutte: "Non ho mai assunto sostanza dopanti. La sentenza ITF dice che non c'è evidenza che il letrozolo migliori le prestazioni di tenniste di elite. E invece su questa vicenda si è giocato sulla mia reputazione". La sostanza a cui è risultata positiva, spiega, non è dopante per le donne. "Lo è per gli uomini, perchè aumenta il testosterone. Il motivo principale perchè viene usato è perchè contrasta gli effetti collaterali di steroidi e ormoni. Attenzione contrasta non copre gli effetti. Per esempio lo prendono gli uomini per evitare la crescita del seno, non le donne che già hanno il seno" . Però dal 2005 la Wada lo ha inserito nell'elenco dei farmaci proibiti. "Lo so - ribatte Sara - ma io non ho violato il codice.
"ORGOGLIOSA DELLA MIA FAMIGLIA"
E' un mondo dal quale prende le distanze: "Da Del Moral ci sono stata solo in un'occasione per una prova sotto sforzo nella sua clinica tanto tempo fa a Valencia, dove mi allenavo", replica a chi le chiede dei suoi rapporti con il medico sportivo spagnolo, coinvolto nel cosiddetto "sistema Ferrari" e nell'affaire costato a Lance Armstrong i titoli vinti al Tour de France. Dal 2009 a oggi, dice il fratello Davide, Sara è stata controllata 83 volte, l'ultimo test è stato quello sui capelli effettuato dalla tennista il 28 aprile e non ammesso dal tribunale indipendente "non perchè non valido bensì perchè presentato in ritardo rispetto ai termini previsti. Questo cavillo è una delle cose che mi ha fatto arrabbiare". E non è l'unica, tanti che sta valutando con i suoi avvocati un'azione legale contro la revoca dei prize money e dei punti ottenuti dal 16 febbraio al 7 giugno. "Io non ho colpe, non cerco scuse di fantasia, scendo in campo anche quando sono infortunata e non mi ritiro quando sono in difficoltà. Ripeto: l'ingestione di letrazolo è stata involontaria, unica, non riupetuta e inferiore al quantitativo di una singola pillola. I miei esami sono perfetti". Ora si rifugia nell'affetto della sua famiglia: "Sono orgogliosa di tutti loro, sono situazioni difficili e siamo riusciti a essere ancora più uniti dopo tutto questo". E le colleghe? "Ho capito chi tiene davvero a me. Io andro' per la mia strada, dentro di me so come sono andate le cose. Ho voglia di tornare in campo. Il tennis e' la mia vita, non poter giocare è dura". Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero