Eriksen, incontro a Milano con Marotta. Si decide il futuro del danese

È tornato a Milano Christian Eriksen, che dopo la drammatica vicenda che lo ha visto sfortunato protagonista nella partita d'esordio della...

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È tornato a Milano Christian Eriksen, che dopo la drammatica vicenda che lo ha visto sfortunato protagonista nella partita d'esordio della sua Danimarca ad Euro 2020, ha dovuto riproggamare completamente la sua vita, sia dal punto di vista clinico sia da quello sportivo. In giornata si è incontrato con l'ad nerazzurro Giuseppe Marotta, con il quale ha definito i prossimi step da compiere per valutare il suo solo potenziale ritorno in campo.

La situazione

Non è chiara del resto ancora il suo quadro generale. L'Inter, chiaramente, spera di poterlo ritrovare in qualche modo, per almeno tre motivi. Primo, il carisma dell'ex gocatore del Tottenham, pedina fondamentale del gruppo per la vittoria del 19° scudetto della storia nerazzurra dopo i primi 12 mesi non brillanti e di "disaccordo" tattico con l'ex allenatore interista Antonio Conte. Secondo, la qualità tecnica del giocatore, di cui è anche superfluo parlare, dato che, solitamente, a quello ci pensa il campo. Terzo, una valutazione, un po' cinica ma comunque realistica, di tipo economico-finanziario; la perdita che potrebbe dare il ritiro prematuro del giocatore è tutta da valutare, e non promette bene.

Il futuro di Christian

Sta di fatto che nell'incontro con l'ad Giuseppe Marotta si sarà parlato, con buona probabilità, di tutt'altro. Le condizioni medico-cliniche del giocatore, al momento, non sono del tutto chiare, e peraltro non portano necessariamente all'immediato ritiro, anzi. Di sicuro c'è che gli accertamenti medici da fare saranno ancora tanti e molto fitti, per cercare di capire se si è trattata di una "normale" miocardite, che comporterebbe l'estrazione del defibrillatore interno impiantatogli nel post-malore e quindi un potenziale rientro in campo (qualora il giocatore volesse farlo), o se si è trattato di qualcosa di più grave. In quel caso, i protocolli non consentirebbero al classe '92 di rientrare in campo, non in Italia perlomeno. Potrebbe farlo altrove, magari nella sua amata Inghilterra, dove i parametri sono meno rigidi. 

Adesso però la notizia è che Christian sia tornato in Italia, a Milano, e che sia tornato a vivere e a sorridere. Il resto si vedrà, c'è tempo.

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Il Messaggero