Roma, equilibrio e sacrificio per il terzo successo di fila: sempre più evidente l'impronta di Mourinho

Roma, equilibrio e sacrificio per il terzo successo di fila: sempre più evidente l'impronta di Mourinho
Mourinho vince anche la terza partita ufficiale. Con il risultato più rotondo (3-0) e senza prendere reti. La svolta della Roma è evidente sia nel carattere che...

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Mourinho vince anche la terza partita ufficiale. Con il risultato più rotondo (3-0) e senza prendere reti. La svolta della Roma è evidente sia nel carattere che nella solidità. Prudenza ed efficacia. Il piano dei giallorossi ha funzionato anche nel ritorno del play off contro il Trabzonspor: successo netto e quindi meritato per la promozione alla fase a gironi della Conference League (alle 13,30 il sorteggio di Istanbul).

SOLITO COPIONE
La Roma, come anticipato alla vigilia dallo Special One, è la stessa di domenica sera. I titolari hanno bisogno di studiare il nuovo copione. Che prevede il possesso palla lasciato alla formazione di Avci per ripartire e colpire in velocità. Appoggiandosi ad Abraham che fa sentire il suo peso negli scatti in profondità, ma che al tempo stesso si conferma prezioso anche in rifinitura. Prima di uscire nella ripresa, sull’1-0, il centravanti ha colpito un altro legno, stessa porta sotto la Sud come contro la Fiorentina quando prese la traversa. Ancora di testa, ha girato sul palo. A sbloccare il risultato è stato Cristante: diagonale dalla distanza, mai successo in fin qui, in questa stagione, ai giallorossi che a quando pare preferiscono colpire in area. Il centrocampista si abbassa da regista, ma è non si limita all’impostazione. Sale spesso in avanti, come fanno anche gli esterni bassi Karsdorp e Viña che permettono a Mkhitaryan, Zaniolo e soprattutto a Pellegrini di collaborare in mezzo con Abraham. Il più pericoloso fino all’intervallo è Pellegrini, pronto a tornare in azzurro con Mancini e Zaniolo.

PORTIERE DECISIVO


All’inizio della ripresa il protagonista è Rui Patricio che, tra i pali, dà sempre il meglio di sé: spettacolare la risposta sul colpo di testa di Vitor Hugo e puntuale l’intervento sul missile di Hamsik. Ma subito dopo è Zaniolo, in attesa della nuova convocazione in azzurro, a prendersi la scena. Uscito Abraham va a segnare da centravanti sul lancio di Veretout, ritrovando il gol 400 giorni dopo quello alla Spal, il 22 luglio 2020 a Ferrara. Niclò si inginocchia sotto la Sud. Piange. I compagni lo sommergono. Quando si rialza tra fuori il sorriso per la festa della gente che se lo coccola ormai da tempo. E che lo difende ad ogni passo e in ogni azione. Nel finale la rete di El Shaarawy che fa esultare a lungo Mou: la rosa, aspettando il regista, è più ricca di quanto si possa pensare.          Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero