OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Mourinho alza il tiro. Lo fa, alla vigilia del match con l’Empoli dell’ex Andreazzoli, chiamando in causa il calciatore che al momento è al di sopra di ogni critica: «Abraham? Onestamente mi aspetto di più, ha margine per migliorare. Non solo a livello numerico, perché i numeri sono buoni anche con tanti pali e senza rigori calciati. Mi riferisco all’aspetto qualitativo». Il messaggio è soltanto apparentemente rivolto all’inglese. José torna infatti sul concetto di qualità, già affrontato dopo la partita con il Lecce: «Dico questo perché bisogna capire dove possiamo arrivare noi con Tammy e dove può arrivare lui con noi. Siamo tutti insieme e speriamo che la crescita delle individualità vada di pari passo con quella della squadra». Inutile sorprendersi, ha sempre ragionato così. La somma dei singoli dà la squadra e più si migliora individualmente, più è il gruppo a giovarsene. Si può essere d’accordo o meno ma è la linea guida che lo ha portato dalla firma con il Porto (festeggiata ieri con un post su Instagram: «22 gennaio 2002, il resto è storia») in un ventennio a diventare lo Special One.
RIVOLUZIONE
A Roma ha appena iniziato il suo percorso.
INSIDIA TOSCANA
Quella che porta a Empoli, invece, rischia di essere quantomeno tortuosa. E non perché i toscani in casa diano il meglio (7 sconfitte in 11 gare, di cui le ultime 2 con Milan e Sassuolo subendo in totale 9 reti). I pericoli sono altri: «Stanno disputando una stagione fantastica. Giocano con tranquillità e rilassatezza, così è molto più facile scendere in campo. Segnano di media 2 gol, sanno giocare, difendono bene. Nelle ultime 10 soltanto in una gara non sono andati a segno». Numeri che se incrociati con quelli dei giallorossi in trasferta (6 sconfitte in 10 partite con 16 gol subiti) servono ad approcciarsi al match con la massima cautela. Anche perché se non è ancora il tempo per regalarsi degli obiettivi ambiziosi in campionato, ogni partita deve rappresentare una tappa di crescita. Per tutti, nessuno escluso. Avanti quindi a piccoli passi. José illustra il prossimo: «Abbiamo vinto con Cagliari e Lecce non brillando. Forse giovedì ho sbagliato anche io. Se la squadra è abituata a giocare in un certo modo e poi cambio con il 4-3-3, la colpa è anche mia. Ora però vogliamo arrivare alla pausa con tre vittorie consecutive». Per oggi, quindi, probabile ritorno al 4-2-3-1. Due i ballottaggi: Smalling («Se deve giocare, giocherà») o Ibanez e Veretout-Felix. Mercato: Reynolds al Kortrijk.
Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero