ROMA Così uguali e così diversi: Anderson e Keita. A loro il compito di trascinare la Lazio, questo pomeriggio, contro l'Empoli. Ritrovare i gol e soprattutto i...
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PUNTO DI PARTENZA
La strada che porta in Europa è lunga e tortuosa e Inzaghi deve ancora mettere a punto il giusto assetto della sua Lazio. Il tecnico però ha ben chiaro quello che vuole vedere oggi pomeriggio: «Dobbiamo ripartire dai primi 38 minuti di San Siro. Avevamo in mano il pallino del gioco e la gara. Il Milan aveva creato pochissimo, il gol preso ci ha tolto qualche certezza. È lì che stiamo lavorando, dobbiamo reagire meglio agli episodi». Ed è proprio la testa su cui si dovrà lavorare di più, guai a sottovalutare chiunque: «Avremmo potuto dare continuità dopo il Pescara, ma ora dobbiamo guardare all'Empoli. Una squadra molto organizzata che lavora insieme da diverso tempo».
Vincere contro i toscani per ricominciare, ancora una volta, e provare a fare quel saltò di qualità che sembra non riuscire mai. Ecco allora le critiche che però il tecnico non ha ben digerito perché è convinto di aver avuto un po' di sfortuna e basta: «Le critiche vanno ascoltate, anche se alcune sono eccessive. Ci manca qualche punto, con la Juventus e il Milan, in entrambe le gare non siamo stati fortunatissimi».
LE SCELTE
Il modulo non cambia, avanti con il 3-5-2 che ha prodotto i frutti migliori contro il Pescara. Modulo camaleontico che in fase di possesso si trasforma in un 3-4-1-2. In porta, ancora out Marchetti, giocherà Strakosha. Davanti a lui quasi certo l'esordio di Wallace con de Vrij e Radu. In regia Biglia proverà a scendere in campo fino all'ultimo. L'argentino vuole esserci anche a costo di fare un'infiltrazione. Non dovesse farcela pronto Cataldi. A completare il quintetto Parolo, Milinkovic che all'occorrenza farà il trequartista, Lulic e Felipe Anderson. Il brasiliano agirà nel nuovo ruolo alla Cuadrado che il tecnico gli ha ritagliato appositamente. In avanti ecco Keita che affiancherà Immobile. Ciro va a caccia il suo personale poker all'Empoli. La cabala poi è tutta biancoceleste: nei precedenti nove incontri giocati all'Olimpiaco la Lazio ha vinto sette volte pareggiando solo in due occasioni. Niente alibi, è il momento di prendere la ricorsa per fare questo benedetto salto in alto.
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Il Messaggero