Il tabellino dice che è finita 2-2, ma la sensazione, se si guarda oltre il risultato, è che il primo derby cinese della storia del calcio italiano l'abbia vinto...
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LE SENSAZIONI
E' tutto molto strano, quasi inspiegabile. La struttura proprietaria dell'Inter è indiscutibilmente più solida: un grande gruppo industriale rispetto a un imprenditore dal passato piuttosto oscuro, incapace di trovare altri investitori a lungo inseguiti e perciò costretto ad acquisire a debito il club rossonero. L'organico dell'Inter è decisamente più importante di quello del Milan: uno dei siti internazionali più navigati dagli appassionati di calcio mercato, transfermarkt, attribuisce alla rosa nerazzurra un valore di 329 milioni di euro, addirittura oltre cento milioni più di quella rossonera, valutata 224 milioni. Anche ieri, a lungo durante la partita, si è avuta l'impressione che la squadra di Pioli fosse più forte di quella di Montella. A parte una manciata di minuti iniziali, caratterizzata dalla solita faciloneria della difesa interista e dall'incapacità milanista di sfruttare gli errori altrui, sono stati i nerazzurri a fare gioco, in virtù della loro superiorità tecnica. Ma gli avversari non si sono mai arresi e sono riusciti a diventare poco a poco sempre più aggressivi, mentre Pioli mandava ai suoi segnali negativi, accentuando la fisionomia difensiva della squadra. Era già successo in passato: vedi l'Inter e hai l'impressione che stia facendo meno di quel che potrebbe, vedi il Milan e hai l'impressione che stia facendo più di quel che dovrebbe.
Personalità, guida tecnica e organizzazione societaria: il neonato Milan cinese sembra già più avanti dei cugini. I nerazzurri hanno fallito tutte le partite svolta della stagione, i rossoneri hanno vinto, e non è poco, la Supercoppa con la Juventus e sono ancora avanti in classifica. Il lavoro di Montella è stato eccellente, mentre Pioli, chiamato per riconquistare la Champions, non solo ha aumentato il ritardo rispetto alla terza posizione, ma finora non è riuscito neppure ad agganciare la zona Europa League. Il management del nuovo Milan, con una linea di comando definita e referenze accettabili, sembra avere idee abbastanza chiare, a partire dalla conferma dell'allenatore, mentre in casa nerazzurra ancora non si capisce nemmeno chi decide oggi e chi deciderà domani: da anni chi fa mercato continua a spendere tanto e prendere calciatori di primo piano, senza riuscire a costruire una squadra. Ecco perché si può dire che l'Inter cinese è probabilmente più ricca del Milan cinese, ma più povera di gioco e di idee. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero