«Ho deciso di dichiararmi per il draft Nba 2020. Voglio ringraziare tutti quelli che mi hanno concretamente aiutato lungo il mio percorso compreso coach Miller che mi ha...
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Nel 2019, a scegliere tra la ventunesima e la ventisettesima chiamata, furono Oklahoma City, Boston, Utah, Philadelphia, Portland, Cleveland (tramite Houston) e Brooklyn (tramite Denver). Difficile che Boston e Brooklyn siano ancora in questa fascia dati gli ottimi risultati fino ad oggi conseguiti. Grande intelligenza cestistica nonostante la giovanissima età, buonissime doti di passatore e grande raggio di tiro dalla lunga distanza, il nativo di Siena che ha computo 19 anni lo scorso 14 marzo, dovrà probabilmente irrobustirsi ancora fisicamente per reggere, soprattutto difensivamente, il passaggio ai professionisti. Sicuro di se, senza paura e abbastanza sfrontato. La stessa sfrontatezza mostrata in occasione del suo debutto, il 1 luglio 2018 a Groningen contro l’Olanda. A 17 anni, 3 mesi e 17 giorni, quarto più giovane esordiente nella storia della nazionale.
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Ora, senza il pre olimpico a Belgrado che sarebbe coinciso il 24 e 25 giugno con il Draft (anche se si parla di un rinvio della storica manifestazione statunitense), potrà concentrarsi soltanto su come farsi trovare pronto, sia mentalmente che soprattutto fisicamente. “Faccio pesi e tiro in una palestra in Arizona a mia completa disposizione, lavoro su ogni aspetto del mio gioco che posso perfezionare, dai blocchi difensivi, al passaggio, ma sto lavorando anche per allungare il mio raggio di tiro - ha dichiarato alla stampa Usa -. Utilizzo questo tempo libero imposto dal lockdown come un’opportunità di migliorare: guardo a ripetizione filmati di Steve Nash e Chris Paul, come sfruttano loro i blocchi per entrare nel cuore delle difese avversarie e poi punirle con il floater”. Niente male come maestri.
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Il Messaggero