Doping, hacker russi diffondono informazioni riservate su 25 atleti di 8 paesi: nel mirino anche Chris Froome

Doping, hacker russi diffondono informazioni riservate su 25 atleti di 8 paesi: nel mirino anche Chris Froome
Gli hacker di 'Fancy bears' hanno reso pubbliche le informazioni mediche riservate di altri 25 atleti in seguito all'attacco informatico al database della Wada. Dopo...

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Gli hacker di 'Fancy bears' hanno reso pubbliche le informazioni mediche riservate di altri 25 atleti in seguito all'attacco informatico al database della Wada. Dopo la prima parte dedicata esclusivamente agli atleti olimpici statunitensi stavolta nel mirino dei pirati informatici russi, il cui obiettivo dichiarato è quello di «raccontare al mondo il doping nello sport d'elite», sono finiti atleti di otto paesi: Usa (10 atleti), Gran Bretagna (5), Danimarca (1), Russia (1), Polonia (1), Repubblica Ceca (1), Romania (1) e Germania (5). Fra i nomi di spicco, quelli dei due big del ciclismo britannico Bradley Wiggins e Chris Froome.


Del plurimedagliato Wiggins, medaglia d'oro quattro anni fa a Londra nella prova a cronometro e vincitore del Tour de France nel 2012, vengono pubblicati 6 certificati di esenzione per uso terapeutico ottenuti tra il giugno 2008 e l'aprile 2013 per le sostanze salbutamolo, formoterolo, budesonide e triamcinolone acetonide. I primi tre certificati garantiscono l'esenzione per un anno. Nelle esenzioni di Wiggins si sottolinea che l'atleta è allergico al polline. Per quanto riguarda Froome, tre volte vincitore del Tour de France e bronzo a cronometro alle Olimpiadi di Rio, i due certificati pubblicati sono entrambi per un corticosteroide, il prednisolone, assunto per cinque giorni nel maggio 2013 e per una settimana nel 2014.

La replica

«Ho discusso apertamente con i media delle mie esenzioni per uso terapeutico e non ho problemi con i dati che confermano le mie affermazioni». Così replica Chris Froome in merito alla pubblicazione delle informazioni mediche riservate contenute nel database della Wada. Il ciclista britannico, tre volte vincitore del Tour de France, ha ottenuto una duplice esenzione per lo steroide prednisone nel 2013 e nel 2014. Stando a quanto riporta il Guardian, il 31enne Froome ha spiegato di avere già parlato di queste due esenzioni con il quotidiano Scotsman in un'intervista pubblicata quest'estate. «In nove anni da professionista ho chiesto l'esenzione due volte per l'asma, l'ultima nel 2014», ha ribadito oggi il re del Tour in una dichiarazione al Guardian.
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Il Messaggero