Doping, Astana al contrattacco: le ombre, però, restano

Fuglsang
L’Astana ancora nel mirino del doping. Dopo la notizia dei presunti illeciti, diffusa domenica da quotidiani danesi e norvegesi, sui corridori Fuglsang e Lutsenko ed i...

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L’Astana ancora nel mirino del doping. Dopo la notizia dei presunti illeciti, diffusa domenica da quotidiani danesi e norvegesi, sui corridori Fuglsang e Lutsenko ed i rapporti con il medico Michele Ferrari, il team kazako ha deciso di intervenire. Ieri sul sito ufficiale dell’Astana Pro Team è apparso un comunicato, con cui la squadra di Vinokourov si dissocia da tutte le accuse. «Il team Astana è da sempre impegnato nella lotto contro il doping e siamo pronti a collaborare con Uci e Cadf». Le accuse sono pesanti e i personaggi, chiamati in questa storia, hanno nomi importanti. Si tratta del dottor Ferrari - che tutti ricordano collegato a Lance Armstrong - e poi il danese Jakob Fuglsang, vincitore dell’ultima Liegi-Bastogne-Liegi. A questo si aggiunge il nome del kazako Alexey Lutsenko. Il team Astana nel suo comunicato, ha dichiarato che nessun membro della squadra ha avuto contatti con Ferrari e che ogni corridore, è obbligato a seguire le norme antidoping. Tutto questo suona strano, considerando che proprio Alexander Vinokourov aveva dichiarato di essere amico di Ferrari quando venne sospeso per doping. La stessa Astana nel 2014 tornò sotto i riflettori delle sostanze illecite, durante le indagini del procuratore di Padova Benedetto Roberti. In quell’indagine vennero coinvolti molti corridori del team, perché c’erano foto di Ferrari a Montecatini, nell’albergo dove il team era in ritiro. Tutto venne chiuso e archiviato.


INCONTRI PROIBITI

Dopo le dichiarazioni dell’Astana, sono arrivate quelle del “dottor Mito”, pseudonimo con cui veniva chiamato Ferrari. Sul sito del medico ferrarese inibito dal mondo del ciclismo, appaiono frasi forti e che lasciano sorpresi. Ferrari ha dichiarato non solo di essere estraneo ai fatti, ma di essere costretto, ancora una volta, a scagionarsi da false accuse. I media danesi che avrebbero avuto informazioni sul caso da un documento segreto della Cadf, agenzia preposta al controllo e alle analisi antidoping, parlano di incontri proibiti in molte località. Il Dottor Mito sarebbe stato visto al Giro di Catalunia del 2019, e accompagnare in scooter in allenamento, Fuglsang. Ferrari nega tutto, affermando non solo di non essere stato nei luoghi indicati ma che la sua ultima presenza ad una corsa risalirebbe al 1994, ma nell’indagine spunta anche la presenza di un super testimone.
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Il Messaggero