Domenica mattina al Roberto Del Bianco di Anagni avrà in scena il big match della nona giornata di andata del campionato regionale di Promozione, girone D tra il...
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«Siamo due squadre che hanno in comune diverse cose - ha spiegato Fabio Gerli, allenatore del Città di Anagni - ad iniziare dal fatto che entrambe hanno vinto il proprio campionato di Prima Categoria. Poi abbiamo operato in sede di calciomercato estivo allo stesso modo, cercando di costruire squadre per il vertice, abbiamo stadi simili, tanto blasone e sia il Città di Anagni che il Terracina rappresentano due grandi città con tifoserie calde ed appassionate oltre che numerose che hanno voglia di calcio a categorie superiori che in passato le hanno viste protagoniste. Sarà una bella sfida».
«Peccato - aggiunge Gerli - che dalle ultime notizie ci saranno diversi assenti da entrambe le parti. A noi mancheranno per infortunio Cardinali, Colapietro e Pappalardo ed anche Roberto Celenza non è al meglio. A loro dalle informazioni in mio possesso dovrebbero mancare Campobasso, Tornesi e Fanelli. Credo sarà una gara con tanto equilibrio, molto tattica che molto probabilmente sarà decisa da un guizzo di qualche singolo. Loro come noi del resto hanno ottime individualità, sarebbe riduttivo fare un nome solo. Li rispettiamo, sono una squadra forte e ben messa in campo, ma non li temiamo».
«Se sarà una gara decisiva? Non credo - incalza Gerli - siamo solo alla nona giornata di andata, parlare di sfida decisiva è prematuro con tante gare ancora da disputare, ma di certo avrà notevole importanza per entrambe. La classifica è ancora molto corta in seri punti ci sono 5-6 squadre e tutte possono dire la loro per la vittoria finale. Poi a gennaio con il mercato di riparazione molte squadre cambieranno volto, sarà un nuovo campionato. E' bello stare al comando della classifica, ma non ci montiamo la testa, restiamo con i piedi per terra, l'importante è la classifica finale, quella di maggio. Domenica comunque ci piacerebbe vincere per dedicare i tre punti ai nostri tifosi che ci seguono sempre numerosi e con tanto affetto». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero