Il Tribunale civile di Milano ha confermato la sospensione del bando dei diritti tv presentato da Mediapro perché in conflitto con le attuali norme Antitrust. Accolte...
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Annullato il bando con cui l'intermediario catalano ha messo in vendita i diritti tv di calcio della Serie A per il triennio 2018-2021. Le parti comunque hanno 15 giorni di tempo per presentare ricorso.Il Tribunale ha inoltre ha condannato la filiale italiana di Mediapro al rimborso delle spese legali e degli oneri di legge in favore di Sky per un importo di 15.600 euro.
Adesso è Mediapro che deve rifare il bando e, soprattutto, presentare entro il 22 maggio la fideiussione di 1,2 miliardi di euro. Se non dovesse farlo, si aprirebbero due scenari importanti. La Lega, rispettando i parametri della legge Melandri, si riprenderebbe i diritti e con un partner potrebbe seguire la strada del canale privato (Juve e Roma contrarie). Se sarà così, Sky però è pronta a fare causa. Una seconda via potrebbe mettere d'accordo tutti: nuovo bando e nuova asta. Unica controindicazione i tempi troppo lunghi. Molte squadre, soprattutto le medio piccole che in questo periodo si fanno scontare i proventi dalle banche, non sarebbero disposte ad aspettare. Ma potrebbe esserci anche una terza strada: nell'assemblea del 22 maggio il commissario Malagò potrebbe portare le offerte di Sky (750/800 milioni) e di Perform (140 mln), ma i presidenti dovrebbero accontentarsi di una cifra inferiore rispetto al miliardo e 50 milioni di Mediapro.
Malagò: scadenza fidejussione il 22/5. «La scadenza del 22 maggio per la presentazione della fidejussione da parte di Mediapro vale ancora, oggi più che mai». Lo ha detto all'Ansa Giovanni Malagò, presidente Coni e commissario della Lega di A, dopo la decisione del Tribunale di Milano che ha confermato lo stop al bando per i diritti tv. «Conosciamo la sentenza ma dobbiamo ancora leggere il dispositivo. Ho parlato con il vice commissario Paolo Nicoletti, in contatto con l'avvocato della Lega: ci devono mandare l'interpretazione, se la sospensiva è totale o parziale e in base a quello faremo delle considerazioni».
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Il Messaggero