Diritti tv, Mediapro pensa al rilancio: pronti 6.6 miliardi di euro in 6 anni

Diritti tv, Mediapro pensa al rilancio: pronti 6.6 miliardi di euro in 6 anni
Con un'offerta da 6.6 miliardi di euro in 6 anni, più revenue sharing, Mediapro si prepara al rilancio durante la fase di trattative private che si apre oggi con la...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Con un'offerta da 6.6 miliardi di euro in 6 anni, più revenue sharing, Mediapro si prepara al rilancio durante la fase di trattative private che si apre oggi con la Lega Serie A per i diritti tv del campionato, con l'obiettivo di realizzare il canale tematico. È quanto apprende l'Ansa da fonti vicine al gruppo spagnolo.


La parola poi, a Sky. «Non intendo parlare non perché non abbia un punto di vista, ma per rispetto della Lega e degli altri concorrenti, dal momento che si sta facendo un percorso non semplice, visti i tempi. Per rispetto della situazione, che è molto tirata, non mi sembra il caso di parlare». Tuttavia «ci aspettiamo che entro il mese di giugno si possa sbloccare tutto». Così l'amministratore delegato di Sky Italia, Andrea Zappia, durante una conferenza stampa a Milano, rispondendo ai cronisti che gli chiedevano come Sky intendesse procedere sulla questione dei diritti tv per la trasmissione del calcio nel periodo 2018-2021. Quanto alla possibilità che Sky possa trasmettere il calcio su più piattaforme, Zappia non si sbilancia: «La legge la conoscete tutti, non ha un limite e non siamo noi i venditori. Noi -conclude- faremo come sempre il nostro».
Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero