Diritti tv, Malagò: «Impossibile avere la botte piena e la moglie ubriaca»

Diritti tv, Malagò: «Impossibile avere la botte piena e la moglie ubriaca»
«Non si può avere la moglie ubriaca e la botte piena, cioè non si può pensare di massimizzare i ricavi e nel contempo, cosa che può essere anche...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
«Non si può avere la moglie ubriaca e la botte piena, cioè non si può pensare di massimizzare i ricavi e nel contempo, cosa che può essere anche un desiderio dell'opinione pubblica, avere il calcio free». Lo ha detto il presidente del Coni, Giovanni Malagò, parlando, a margine di una cerimonia a Redipuglia, dell'assegnazione dei diritti tv per le partite della Lega serie A. Malagò ha sottolineato che «questo discorso incide nelle tasche dei signori che sono dei proprietari, sono dei privati che se guadagnano fanno profitti e se perdono ci devono rimettere di tasca propria». «Un'altra cosa - ha aggiunto - è che noi spesso guardiamo a dei modelli stranieri dove questo tipo di 'spezzatinò delle partite, con tutte le dinamiche che ne conseguono sotto il profilo della visibilità, sono anni che la fanno da padrone. Ed è proprio quello che chiedono i soggetti televisivi al di là della piattaforma che viene utilizzata per rispondere a quella richiesta della lega e delle società per massimizzare i ricavi. Per cui da una parte o dall'altra a qualcosa si deve rinunciare». Malagò ha quindi precisato: «Io ho completato il mio percorso di commissario della Lega serie A, penso anche in un tempo record per occuparmi soprattutto della governance. Ora la gente vuole sapere dove si vedranno le partite e cosa bisogna fare per vederle e la governance è esattamente questo. Per la prima volta la Lega ha una rappresentanza, un presidente, un cda che dovranno decidere cosa fare. Hanno tutti gli elementi sul tavolo per le dovute valutazioni».
Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero