Lazio, contestazione a Formello. Al centro delle proteste Lotito, Tare e il mercato: "Vergogna"

“La contestazione si fa sul campo, non sui social”: questo il senso del comunicato pubblicato dalla Curva Nord sui propri social all’indomani della chiusura del...

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“La contestazione si fa sul campo, non sui social”: questo il senso del comunicato pubblicato dalla Curva Nord sui propri social all’indomani della chiusura del mercato. Dopo l’ennesimo mese di gennaio senza emozioni la frangia più calda dei tifosi della Lazio ha deciso di farsi sentire. Nessuna protesta contro Sarri o i calciatori. Loro sono gli unici a salvarsi, compreso l’ultimo arrivato Jovane Cabral, oggi atteso in campo per il primo allenamento col nuovo club. Stavolta i tifosi ce l’hanno con la dirigenza. Si aspettavano di più dal direttore sportivo Tare, ancora una volta bloccato dai suoi acquisti passati. Così come dal presidente Lotito. Il patron proprio al Il Messaggero aveva rivelato che negli ultimi giorni sarebbe sceso in campo per soddisfare le richieste di Sarri, ma così non è stato. Questi i motivi della contestazione programmata quest’oggi dalle ore 13 davanti al centro sportivo biancoceleste e accolta fin da subito da almeno 300 tifosi, poi cresciuti fino a 800.

Dopo essere comparso il primo striscione, che recita “Un altro mercato all’insegna della mediocrità, Lotito non sei degno di questa società”, sono partiti i cori contro la dirigenza biancoceleste. Cori anche a favore dell'ex presidente della Lazio Sergio Cragnotti: “Un presidente, c’è solo in presidente”“Sergio mandalo via”. La contestazione si è protratta per un'ora abbondante.

 

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Il Messaggero