TORINO «O me o lui». Max Allegri sabato mattina a Vinovo non è andato per il sottile. Troppo violento lo strappo con Leonardo Bonucci per ricucirlo con sorrisi...
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La dirigenza non ha avuto dubbi (e probabilmente nemmeno troppa scelta), si è schierata dalla parte di Allegri, condannando Bonucci alla peggiore delle punizioni. Avrebbe preferito 10 multe, ma mai saltare gli ottavi di finale contro il Porto. Ecco spiegata l'espressione cupa alla partenza da Caselle, lo sguardo nel vuoto, seduto in disparte, durante la rifinitura al Do Dragao. Il nervosismo in tribuna, accanto a Nedved e Marotta, la mancata esultanza al primo gol di Pjaca, ma poi l'esplosione di gioia incontrollata al raddoppio di Dani Alves. Perché certe emozioni sono difficili da controllare, la gioia come la rabbia, ma i giocatori della Juventus d'ora in avanti dovranno imparare a gestirle meglio. Il caso si può finalmente ritenere chiuso, con le scuse di Bonucci e le parole di Allegri al Do Dragao. «Dispiace a tutti quello che è successo, Leonardo ha chiesto scusa. Per fortuna abbiamo una squadra importante: se manca uno gioca l'altro». La squadra prima del singolo, un concetto a cui Allegri tiene molto e lo ha dimostrato coi fatti. Bonucci intanto è pronto a tornare in campo contro l'Empoli, ma l'episodio potrebbe spingerlo a valutare possibili scenari di mercato lontano da Torino.
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Il Messaggero