Diawara: «Questo gol me lo sono proprio meritato»

Diawara: «Questo gol me lo sono proprio meritato»
Esordio da titolare nel 2021 e gol partita. Diawara incornicia il...

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Esordio da titolare nel 2021 e gol partita. Diawara incornicia il match con la Fiorentina che rappresenterebbe anche il suo esordio dal primo minuto in stagione dato che lo scorso 19 settembre quando si giocava Verona-Roma lui è stato inserito in una lista sbagliata. Risultato? Partita persa a tavolino e statistiche azzerate. Ieri, a distanza di 165 giorni, Amadou si è ripreso il suo posto in mezzo al campo, complice soprattutto il turnover per i troppi impegni ravvicinati di campionato e coppa. Dettagli che, invece di abbatterlo, gli hanno dato la carica giusta per crederci fino alla fine e segnare un gol allo scadere che ha dato alla Roma tre punti d’oro. Una vittoria determinante sia per la classifica, ma specialmente per il morale della squadra già parzialmente scosso per l’ennesima sconfitta di domenica scorsa contro una big. Diawara ha interpretato al meglio la sfida al Franchi, anche nel primo tempo quando i suoi compagni apparivano spenti e senza la giusta cattiveria. E di motivi per essere sconfortato ne avrebbe potuti avere: dalla scarsa considerazione del tecnico che lo ha relegato in panchina a partire dalla gara d’andata contro la Juventus, al Covid che lo ha debilitato, fino ad arrivare ad alcuni infortuni muscolari che ne hanno pregiudicato la ripresa. Ieri, però, ha mosso il primo passo per riconquistare la maglia da titolare e non è detto che non possa farcela visto l’infortunio di Veretout al flessore della coscia destra che potrebbe tenerlo in infermeria per almeno tre settimane: «Avere continuità fa sempre bene. Ho avuto un paio di infortuni e il Covid mi ha fermato per un po’ di tempo. Sto ritrovando la condizione, sto giocando e sono felice per la vittoria. È una vittoria che meritiamo, perché non abbiamo concesso nulla alla Fiorentina. A chi dedico il gol? A mio cugino Ben che mi è stato vicino quando ho avuto il Covid». E di gol pesanti Spinazzola ne ha segnati due che lo hanno portato dal paradiso all’inferno nel giro di pochi minuti: prima quello del vantaggio e poi l’autorete che ha permesso ai viola di pareggiare «L’ho presa di ginocchio o di stinco, ma menomale che abbiamo vinto perché mi sarei mangiato le mani. Dovrei entrare più spesso in area, l’allenatore me lo dice sempre. Lavoro sulle mie lacune per trovare altri gol ed essere più incisivo», ha detto a fine partita. Poco incisivo ultimamente è Pedro che ieri ha collezionato la sesta panchina della stagione in Serie A, che si va ad aggiungere alle altre sette partite saltate (sei per infortunio, una per squalifica). Con la Fiorentina si aspettava di partire titolare - anche perché Mkhitaryan ha bisogno di rifiatare - e poco prima del fischio d’inizio si è fermato con Fonseca a bordocampo: il tecnico gli ha dato le sue spiegazioni analizzando il rendimento dell’ex Chelsea contro il Milan e consigliandolo su come migliorare. Pedrito è rimasto ad ascoltare. In religioso silenzio. Gianluca Lengua

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Il Messaggero