E pensare che, il 28 gennaio scorso, Adriano Galliani in persona si era scomodato, partendo di prima mattina in treno da Milano a Roma, per convincerlo ad accettare il...
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IL BAMBINO MATTIA
Mattia, del resto, era convinto che non sarebbe più tornato nella Capitale, e forse questo accadrà realmente, tranne magari una veloce sosta estiva ai box, e (non) si è regolato di conseguenza. Intanto, sabato sera, onorando la sua maglia attuale, cercherà di frenare la corsa della squadra giallorossa verso il secondo posto, a patto - ovviamente - che Inzaghi non gli preferisca Pazzini. Una storia incredibile, per certi versi, quella di Mattia, un ragazzo che non ha mai trovato un equilibrio costante; sempre troppo smanioso e insoddisfatto. Nella classifica dei marcatori stagionali della Roma lui è appena dietro Totti, che sta dietro Ljajic, e questo vuol dire che - tutto sommato - non stava andando malissimo (ha segnato 5 gol in 16 gare; Gervinho è a quota 2 in 23), solo che la sua smania di volersi sentire più coccolato e più protagonista l'ha portato a fare la scelta sbagliata; o quella meno giusta per la sua crescita. È ancora in tempo, Mattia, a diventare grande, a patto che la smetta di sentirsi e di fare il bambino. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero