Il derby/ Dopo la passione Capitale, uno notte razionale e nervosa

Il derby/ Dopo la passione Capitale, uno notte razionale e nervosa
Cos'è uno 0-0 nel derby? Un apostrofo grigio e razionale dopo gli enormi ribaltoni emotivi vissuti da Roma e Lazio in Europa, nel bene e nel male. ...

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Cos'è uno 0-0 nel derby? Un apostrofo grigio e razionale dopo gli enormi ribaltoni emotivi vissuti da Roma e Lazio in Europa, nel bene e nel male.


Non riescono a farsi male, nonostante i tanti calcioni, le squadre in campo. A farsi male e fare male all'immagine della propria squadra provvedono quei laziali che prima della gara hanno cantato al Ponte Milvio i cori su Anna Frank: ci ridono su, loro, e li condividono sui social. Non ride per niente tutto il resto del mondo che non solo deplora, ma perde di vista quanto di bello il calcio ha fatto per lo spirito dei romani quest'anno.

Esauste, le squadre, per quanto di bene abbia dato la rimonta col Barcellona ai giallorossi e quanto amarissimo rimpianto abbia dovuto digerire la Lazio da Salisburgo a ieri sera. Il punto finale è un no contest che sa di ragione e - per una volta - va oltre il sentimento: un punto in più, con l'Inter che non scatta, va benissimo per la corsa al posto in Champions. L'abbraccio finale dei calciatori, dopo parecchie durezze, è metafora: Roma e Lazio insieme al terzo posto a rinviare il verdetto a decisioni che non avvengano in una gara spietata come può essere un derby.

La Lazio rischia di vincerlo in 10, la Roma (due pali) con Dzeko vivo solo nel finale. Quel che resta al termine di questi giorni lunghissimi e senza fiato per calciatori e tifosi sarebbe un senso di vuoto da colmare in fretta: dopodomani si gioca e i tre punti contro Fiorentina per Immobile&C. e il Genoa (per la Roma) valgono come quelli messi in palio ieri. A Roma, però questo discorso preso un giorno da Zeman è rischioso: proprio l'ebbrezza romanista di Champions forse ha distratto e un po' depresso i laziali in quei minuti fatali a Salisburgo.


In questa città a godere in due è sempre difficile, non si riesce a non debordare: il calcio è - in definitiva - e per tanti soprattutto gioco contro, sfottò. Ed è incredibile come anche professionisti pronti a scappare via da Roma nei prossimi mesi sentano così tanto la tensione positiva e negativa che passa da una sponda all'altra dal Tevere. Bisognerebbe studiarle queste vibrazioni romane. Nel bilancio parziale, a disposizione oggi, annotiamo che Lazio e Roma ci garantiscono un altro mese e mezzo di emozioni: semifinale europea della Roma col Liverpool e sprint per esserci - in quelle notti magiche della Champions - per giallorossi e Lazio. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero