L'interrogativo più gettonato del post Mosca è il seguente: cosa c'è dietro le dichiarazioni di De Sanctis, che ha scaricato sui compagni le responsabilità per il gol...
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LA DEVIAZIONE
E ieri dall'abruzzese (che oggi si confronterà con il resto della squadra) è arrivata una deviazione in calcio d'angolo. «Avendo rivisto la partita, devo assumermi precise responsabilità, dal momento che avrei potuto intuire che la palla sarebbe potuta passare ed intervenire di conseguenza». Al di là di tutte le motivazioni targate Roma, l'uscita (a vuoto) di martedì sera del portiere ha lasciato pesantemente il segno tra i tifosi che, soprattutto attraverso i social, hanno censurato senza mezzi termini il comportamento dell'ex portiere del Napoli, stimato anche per le parole che ha (aveva) sempre usato in ottica giallorossa, a partire dall'Open day dell'agosto dello scorso anno. Il suo (ex) collega Giovanni Cervone è stato molto severo. «Il gol preso è un concorso di colpe che ci può stare, ma si parla di gruppo, di lottare per lo stesso obiettivo e invece qui al primo problema si discolpano, hanno atteggiamenti da scaricabarile. Dico di più: chi parla così ha la coscienza sporca», ha dichiarato a Tuttomercatoweb.com. Le ragioni, si sa, non stanno mai tutte da una parte: ecco perché non si può non sottolineare che ultimamente più di qualcuno in Casa Roma se ne è uscito sia ad alta voce, tirando in ballo più o meno velatamente questo o quello, sia con toni più bassi lamentandosi per metodi o allenamenti. Un trend sconosciuto fino a pochi mesi fa, e questo è un dato che non può e non deve essere sottovalutato. Vero Rudi? Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero