De Rossi è mister futuro: si fa largo l’ipotesi di un rinnovo biennale per il tecnico per il tecnico della Roma

La risalita in campionato della Roma e l’exploit in Europa League

De Rossi è mister futuro: si fa largo l’ipotesi di un rinnovo biennale per il tecnico per il tecnico della Roma
ROMA Il giorno dopo, De Rossi fa finta di nulla. Ieri è entrato a Trigoria, salutato, allenato, scherzato, come se non fosse accaduto niente. E invece qualcosa è...

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ROMA Il giorno dopo, De Rossi fa finta di nulla. Ieri è entrato a Trigoria, salutato, allenato, scherzato, come se non fosse accaduto niente. E invece qualcosa è successo. Perché il 4-0 con il Brighton ha fatto rumore. In Inghilterra, con i tabloid scatenati ("Una lezione per De Zerbi", titola il Times) ma anche a Trigoria. Che magari al suo interno continua a somigliare al Triangolo delle Bermude, dove qualsiasi voce, sussurro o sospiro sparisce e si scontra con il mutismo della proprietà Usa e il muro eretto dalla Ceo Souloukou. Fatto sta che il lavoro di Daniele non può più passare inosservato. Così le mancate conferme a chi chiede notizie sul futuro, somigliano molto a mezze convalide che sotto traccia - al netto delle smentite pubbliche dei diretti interessati - se ne stia già parlando. Perché la bravura e il coraggio di chi ha scelto Daniele, ora vengono premiati dai risultati. E non bisogna attendere la fine della stagione per comprendere che De Rossi è l'uomo giusto con il quale continuare.

La Roma travolge il Brighton 4-0, lezione di De Rossi al "maestro" De Zerbi

 

Champions o non Champions, vittoria dell'Europa League o meno, questi 53 giorni sono bastati per capire e capirsi. Questione di feeling, canterebbero Cocciante e Mina, termine che in inglese non ha bisogno nemmeno della traduzione. Un'affinità, almeno quella, che nessuno nasconde pubblicamente. In primis Daniele che dopo Monza ha dichiarato: «La società ci sta dando serenità, ci mette nelle condizioni ideali per concentrarci sul lavoro. Lina, Maurizio (il segretario generale Lombardo, ndr) sono a nostra disposizione a 360 gradi, per 24 ore al giorno. Fuso orario permettendo, posso chiamare Dan e Ryan per confrontarmi». Senza voler fare l'esegesi delle sue parole, traspare un rapporto molto stretto, continuo, quotidiano, nonostante il momento di profondo cambiamento che sta vivendo internamente il club. Che secondo rumors in ambiente di mercato ha già bloccato (non potendolo però annunciare perché ancora sotto contratto) il futuro ds (in pole, se avrà l'ultima parola la Souloukou, c'è Modesto) ed è pronto a proporre a DDR un biennale. Poi tempi e modi saranno i silenti Friedkin a comunicarlo. Le parti, ad oggi, non hanno fretta. Anche perché quello che conta è che la Roma si è ricompattata. E lo ha fatto dietro il sorriso, le idee e la semplicità, di questo ragazzo di Ostia che non ama prendersi troppo sul serio. Una vita a rincorrere la fascia di capitano, dietro l'icona-amico Totti, tanto da ritagliarsi il mai apprezzato appellativo di Capitan Futuro e ora, a 40 anni, il futuro se lo ritrova in tasca, mentre il fratello di una vita calcistica, Francesco, è fuori. Scherzi del destino, lo stesso però che gli sta dando la possibilità di esaudire il sogno di donare un'altra vita alla Roma.

De Rossi dopo Roma-Brighton: «Abbiamo calciatori che altri allenatori sognano. Il rinnovo? È l'ultimo dei pensieri»

 

IN DRIBBLING

Comprensibile che alla parola rinnovo, De Rossi sorrida e passi avanti. Lo ha fatto anche giovedì sera ai microfoni di Sky. A chi gli chiedeva se non fosse il momento di pensarci, ha replicato con quel «State buoni», al quale mancava soltanto l'aggiunta «se potete», per ricordare il capolavoro diretto da Luigi Magni, capace ormai 40 anni fa di vincere due David di Donatello. Il capolavoro personale Daniele lo sta invece facendo a Trigoria. La squadra pende dalle sua labbra ma non come accadeva prima in un rapporto padre-padrone. Il suo essere primus inter pares è confermato da quella frase, uscitagli involontariamente (?) nel post-Brighton: «Cerco di allenarli e farli andare forte, trattandoli da esseri umani». Chissà se a qualcuno, in queste ore a Riad, non siano fischiate le orecchie. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero