Chissà l'effetto che fa riscoprirsi 5099 giorni dopo il debutto con l'Anderlecht in Champions, tagliare il traguardo delle 500 partite con la Roma. Un'emozione che...
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ALBUM DEI RICORDI
«A 20 anni me ne sarei dovuto andare via dall'Italia»: fortuna vuole che non lo abbia fatto. E forse sabato, ancora una volta, apprezzerà la decisione di esser rimasto. Con 499 gare alle spalle, l'album dei ricordi è pieno. Ma come dimenticare il primo gol, al Torino (maggio 2003), coinciso con la prima maglia da titolare. Un tiro da 35 metri che colpisce il palo, beffa Sorrentino e fa alzare in tribuna il presidente Sensi, incredulo. Difficile anche non ricordare la vittoria in rimonta nel 2008 sul Milan. Rossoneri avanti con Kakà poi ripresi da Giuly e superati da Vucinic in un paio di minuti. Sullo 0-1, però, Pato corre da solo verso la porta di Doni. Daniele, stile Vierchowood del secondo scudetto, gli recupera 20 metri e supportato da un Olimpico impazzito gli toglie il pallone e fa ripartire l'azione. L'ultimo flash è più recente, a Livorno. È la prima di Garcia (25 agosto 2013). Estate in bilico con sirene inglesi respinte qualche giorno prima. La Roma, reduce dallo schiaffo del 26 maggio, fatica. Decide Daniele nella ripresa regalando i primi tre punti a Rudi e tornando al gol dopo 469 giorni di astinenza. A fine gara dirà: «Dentro Trigoria tutti mi vogliono bene, è una famiglia, la mia seconda casa. Il gol è per noi». In quel noi, c'è forse racchiuso il binomio De Rossi-Roma. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero