«Napoli si può tradire ma non prendere per il culo». È la dura risposta di Aurelio De Laurentiis a Gonzalo Higuain, che ieri lo ha incolpato di averlo spinto a dire...
Promo Flash
4,99€
per 1 anno
79,99€
Leggi questo articolo e tutto il sito
- oppure -
1€ al mese per 6 mesi Tutti i vantaggi:
- Tutti gli articoli del sito, anche da app
- Approfondimenti e aggiornamenti live
- Le newsletter esclusive
Sei già abbonato? ACCEDI
OFFERTA SPECIALE
Nella missiva, De Laurentiis dice di volersi soffermare soprattutto sulla parte di conferenza in cui Higuain, «dopo aver detto che la Juventus è una grande famiglia e lui è felice di indossare la maglia bianconera, afferma che il motivo per cui ha deciso di andare in quella squadra sarebbe colpa mia».
Poi, smonta la ricostruzione del 'Pipità: «Se il signor Gonzalo Gerardo Higuain era così indispettito dalla mia presenza, ha impiegato molti anni per capirlo, a meno che non sia una persona falsa o un ottimo attore. Ma escluderei quest'ultima possibilità: di attori me ne intendo», attacca De Laurentiis. «Abbiamo trascorso molto tempo insieme, anche recentemente, ad esempio un'intera giornata alla Commissione Disciplinare di Roma non più tardi del 15 aprile scorso, per cercare di rimediare alla squalifica di 4 giornate che aveva avuto nel pieno della lotta scudetto. Vi assicuro -evidenzia- che quel giorno Gonzalo era molto sereno e non mostrava alcuna insofferenza nei miei confronti, come possono testimoniare le persone che erano con noi».
E ancora: «Come mai il suo procuratore non ha mostrato insofferenza quando ci siamo incontrati per discutere del rinnovo, ed è successo spesso nell'ultimo anno ? Se fossero stati così intolleranti alla mia presenza, non avrebbero passato ore a discutere di soldi, molti soldi, con grande interesse e disponibilità».
De Laurentiis non lascia passare nemmeno le dichiarazioni del fratello e agente dell'attaccante, Nicolas, secondo cui la rosa del Napoli non era all'altezza: «Non ha una certa vergogna il suo procuratore quando dice che la squadra nella quale giocava, che lo ha messo nella condizione di segnare 38 gol, non era all'altezza? Non ha vergogna di dire, in pratica, che i compagni di Gonzalo erano scarsi, visto che il Napoli è stata la squadra che ha avuto il maggior numero di occasioni da gol in Italia, condizione fondamentale per consentire a un attaccante di segnare molti gol?».
Infine, tornando alle parole del 'Pipità: «Cercare di spiegare che il suo passaggio nella nuova famiglia sia colpa mia, è mancare di rispetto ai napoletani.
Il Messaggero