De Laurentiis, stoccata alla Juve: «Che senso ha vincere con 200 milioni di debiti?»

Aurelio De Laurentiis
Stoccata alla Juventus. Il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis, intervistato da Sky, parla del suo Napoli, e ne ha per tutti: per la Juve, per Sarri, per i tifosi critici....

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Stoccata alla Juventus. Il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis, intervistato da Sky, parla del suo Napoli, e ne ha per tutti: per la Juve, per Sarri, per i tifosi critici. «Se avessi un debito di 200 milioni con le banche per un calciatore, che senso avrebbe vincere?», l'affondo del patron azzurro sui bianconeri. «Ancelotti per il momento merita un sette. Sono sempre in linea con lui, è un uomo molto cauto e onesto, sia fuori che dentro al campo. Questo sette può soddisfare tutti quanti, calciatori compresi. Poi riuscirà sicuramente ad aumentarlo – prosegue De Laurentiis - Come? Se il Napoli riuscisse ad arrivare alla finale di Baku per esempio. Però è inutile darsi a certe previsioni adesso, non vogliamo portarci sfortuna da soli. Andiamo partita per partita. Non disdegno nemmeno il campionato». «Vedo i tifosi che se non sono primi non sono contenti – è poi la critica ai supporter del Napoli - Ma uno deve lottare fino alla fine, perché le partite sono tutte da vivere con grande fervore. Si tratta di un torneo in cui nessuno si deve sedere, in cui tutti si devono migliorare. Non c'è solo un primo, vinciamo tutti se si gioca con grande voglia».


Capitolo Europa League. «Il Napoli non ha paura di incontrare nessuno, sono nove anni che si gioca in Europa – spiega - La nostra non è una squadra timida, abbiamo un allenatore che ha vinto di tutto e di più, saprà guidarci verso la meta. Siamo stati abbastanza fortunati con il sorteggio, perché po tremo godere di una bellissima città come Salisburgo e di una partita forse più semplice delle altre». Con una possibile finale contro il Chelsea di Sarri. «Sarebbe bello, sempre se Sarri dovesse resistere. Io gli auguro di sì. Non gli posso augurare che fare del bene, è uno che ama alla follia questo lavoro. Forse questo gli fa perdere il lume della ragione ogni tanto». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero