Dakar 2021, in gara 17 donne: c'è anche l'italiana Camelia Liparoti

Donne e motori: un binomio indigesto per gli stereotipi di genere. Ancora di più se si parla di sport: la presenza di piloti donna nelle massime categorie - come per...

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Donne e motori: un binomio indigesto per gli stereotipi di genere. Ancora di più se si parla di sport: la presenza di piloti donna nelle massime categorie - come per esempio per la Formula 1 - è talmente esigua da essere ricordata come un avvenimento storico. E in particolare, la quinta ed ultima donna che partecipò ufficialmente in una gara di F1 fu la romana Giovanna Amati, negli anni '80. Ma se la Formula 1 ha ancora molta strada da fare, sembra che il 2021 segnerà comunque un'inversione di tendenza. Almeno su un altro fronte dei motori: la Dakar, che quest'anno ospita ben 17 piloti donna. Da Jeddah, in Arabia Saudita, sono partite anche loro, in una competizione che storicamente ha visto più protagonisti di sesso femminile, rispetto alla F1. Da Christine Beckers a Jutta Kleinschmidt, che divenne la prima donna a vincere una tappa nel 1998, e poi addirittura la competizione nel 2001. Ma ecco le concorrenti di quest'anno.

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Le pilote

Spagna e Francia sono le nazioni più rappresentate. Tra le pilote, in particolare, troviamo Laia Sanz, Sara García, e Cristina Gutierrez Herrero sono il gruppo di nazionalità spagnola, mentre Sara Jugla e Audrey Rossat sono francesi. Suany Martínez è boliviana, mentre Kristen Matlock e Amy Lerner sono americane. Ma soprattutto, c'è anche l'italiana Camélia Liparoti. Forte di un decennio di esperienza, Liparoti è nota nell'ambiente delle corse per essere la «Regina del deserto». Originaria della Toscana, Camelia Liparoti è nata nel 1968 ed è una grande amante dei quad - a bordo di cui ha vinto ben sei titoli mondiali - e degli sport invernali. La sua divisa - generalmente - è ben riconoscibile per i colori rosa shocking che decorano anche il telaio delle sue vetture. Al momento, per le differenti categorie, le classifiche della Dakar 2021 sono dominate da T. Priceaus per le moto, da Stéphane Peterhansel per le auto, Alexandre Giroud per i quad, e Dmitry Sotnikov per i camion.

 

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Il Messaggero