Belotti e i suoi fratelli. Quasi tutti minori (per peso sulle spalle, il Gallo non ha rivali). Ma il concetto è quello lì: giovani leve, a voi. Nell’anno che...
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FUGA PER LA GLORIA
Ritornello: coi giovani ci vuole calma (leggi anche Roma e il 21enne Lorenzo Pellegrini, fresco di ottima annata al Sassuolo). Ad alcuni, però, la nuova serie A metterà fretta. Su tutti, Andrea Belotti. Quando, da 23enne, segni 26 gol, tutti si acquattano dietro l’angolo successivo: sei davvero quel campione lì? Per il Torino non c’è dubbio, vedi la resistenza sul mercato. Allora Belotti è atteso da se stesso, dal Toro e soprattutto dal ct Ventura, che per il Mondiale lo vuole adulto, fatto finito e consacrato. Discorso che, alla lontana ma non troppo, può valere anche per Federico Bernardeschi: ieri la Fiorentina, 11 gol e 4 assist, oggi la Juventus e l’obbligo di farsi dare del lei dai difensori. E infine quelli che possono uscire dal guscio. Uno è Alex Meret, 20 anni, n.1 di scuola friulana, sponda Udinese: promosso con la Spal in A e lì trattenuto a forza. Un altro, Nicolò Barella, 20enne sardo, mediana Cagliari, uno che con palla al piede sa quasi sempre cosa fare. Che poi, è stata (anche) l’estate di Patrick Cutrone, 19enne comasco, ariete made in Milan: se lo vogliono in tante (Verona e Crotone su tutte) ci sarà un perché. Così come ci sarà un perché se sempre il Cagliari, ha fortemente voluto Filippo Romagna, 20enne toscano, centrale, piede destro, scuola Juve. E infine, Alessio Romagnoli, altro centrale, 22 anni: in teoria aveva già messo il muso fuori, poi il ko al menisco, sberla in via d’archiviazione e da cui adesso, sponda Milan, l’ex Samp e Roma può iniziare una seconda vita.
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Il Messaggero