Due gradi sotto lo zero, porte chiuse, nuvole e umidità. E un pareggio sorprendente, certo. I tifosi della Roma dovranno ringraziare a lungo il Cska di Mosca, bravo a frenare il...
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Un tiro di Doumbia a visuale aperta e un rigore trasformato da Natcho all’ultimo sussulto hanno colmato un divario che si credeva davvero insanabile al tramonto del primo tempo. Già, perché Agüero aveva inclinato il piano della sfida nei 38’ iniziali, battendo Akinfeev a porta spalancata e offrendo poi la deviazione semplice ma vincente a Milner. Curioso che tutti i gol della partita, ad eccezione del penalty, siano avvenuti di fatto a specchio libero. Difese svagate, si direbbe.
Il confine fra le virtù del Cska e i demeriti del City pare sfumato. Non sapremmo dire. Certo i russi hanno preso la gara per mano nel frammento d’avvio, quindi si sono lasciati dominare dai rivali inglesi, infine hanno indovinato il modo per fendere la nebbia (o, meglio, il gelo). Va detto che il successo dei Citizens non sarebbe stato uno scippo, tutt’altro: del resto, nella ripresa, la squadra di Pellegrini ha saputo custodire un ritmo basso, accelerando così, se mai fosse stato possibile, il trascorrere del tempo e, dunque, l’attraversamento del guado.
Il palo centrato da Milner, fra l’altro, sembrava una promessa di vittoria. Nulla di più illusorio, viceversa. Il Cska ha scosso l’andamento della partita, ha sfruttato le lacune difensive e gli altrui peccati d’ingenuità e, bisogna sottolinearlo, ha beneficiato pure di un rigore generoso. I supporter della Roma non faticheranno a ricordare, eventualmente, il nome di Istvan Vad, arbitro d’Ungheria.
LA CRONACA
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Il Messaggero