Milan, Mihajlovic ormai abbandonato da tutti: contro il Sassuolo sarà resa dei conti

Milan, Mihajlovic ormai abbandonato da tutti: contro il Sassuolo sarà resa dei conti
Sinisa Mihajlovic appare ormai un uomo solo e nemmeno più al comando di questa nave alla deriva chiamata Milan. La squadra sembra non seguirlo più: atteggiamento superficiale,...

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Sinisa Mihajlovic appare ormai un uomo solo e nemmeno più al comando di questa nave alla deriva chiamata Milan. La squadra sembra non seguirlo più: atteggiamento superficiale, senza grinta e motivazioni inesistenti. Ma dove sono le colpe del tecnico serbo? Sinceramente non ne vediamo molte. Ha una squadra con tante lacune in tutte le zone del campo. In estate aveva chiesto due centrali (Miranda è finito all'Inter ed è arrivato soltanto Romagnoli), un centrocampista di caratura internazionale (Witsel mai arrivato a Milanello e Kondogbia finito ad Appiano Gentile) e un trequartista. Lui sì davvero mai arrivato.


Iniziare con il 4-3-1-2 non ha forse aiutato un gruppo non solido come questo. E adesso, dopo il ko nel Berlusconi contro l'Inter, è davvero tutto più difficile. Lo stesso Mihajlovic non sembra più l'uomo pronto a sconvolgere il mondo con il suo carattere da leader. Anzi, le sue dichiarazioni suonano come una resa. È un uomo solo che nessuno sta accompagnando al patibolo. Il giudizio universale rischia di piovergli addosso già domenica pomeriggio contro il Sassuolo.

Se il Milan dovesse perdere, per i rossoneri sarà un lunedì infuocato. I pensieri di Silvio Berlusconi sono nebulosi: fosse per lui avrebbe già cambiato. Ma pagare quattro allenatori (Seedorf, Inzaghi, Mihajlovic e uno nuovo) non è da politica milanista. Ma ormai i tempi sono cambiati e anche chi ha dominato il mondo e diffuso in Italia un nuovo modo di fare e vivere il calcio, può ritrovarsi davanti alle scelte più difficili. Sassuolo e Chievo serviranno al Milan per salvare Mihajlovic. Ma c'è da chiedersi chi salverà il Milan dopo quelle due partite? All'orizzonte non si intravede nessuno. Di liberi ce ne sono tanti: Donadoni, Prandelli, Montella e Spalletti. Se si dovesse arrivare a scegliere uno di questi profili, non si potrà più fallire.
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Il Messaggero