Insigne si ferma sul più bello. Niente allenamento, ma riposo precauzionale. Il professor Castellacci, dopo essersi consultato con lo staff medico del Napoli, ha preferito non...
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IN DUBBIO PER BAKU
Conte ha provato a non far scattare l'allarme, ma la presenza dell'attaccante a bordo campo, seduto in panchina e con le scarpe da ginnastica non è passata inosservata. L'infortunio, comunque, è stato definito »non grave», ma Insigne non può avere la certezza di recuperare, anche se la gara contro l'Azerbaigian è in programma sabato pomeriggio. L'alternativa all'attaccante del Napoli è sempre Eder, da schierare a sinistra come il napoletano nel tridente con Candreva e Pellè. L'ultima gara da titolare del sampdoriano è stata contro Malta, il 3 settembre scorso a Firenze. Quella sera a destra giocò Gabbiadini e non Candreva che lo sostituì nella ripesa.
DIFESA OK
Santon, dopo aver lavorato a parte (corsa leggera) lunedì insieme con il preparatore Coratti, è tornato a disposizione di Conte che si è lo stesso cautelato chiamando Antonelli (convocati saliti di nuovo a 27, dopo il forfait di Berardi che non è stato invece sostituito). Conferenza felice
Insigne in mattinata era stato al centro anche della rituale intervista in azzurro, con toni che sottolineano il momento felice:«In campo mi sto divertendo e sono felice di essere al Napoli e di poter giocare in Nazionale. Se il mio punto di forza è essere napoletano al Napoli? Vorrei restare il più a lungo possibile in questo club perchè è il sogno di tutti i ragazzi di Napoli e anche il mio di vestire questa maglia. Penso di aver meritato la fiducia dei tifosi anche se all'inizio non è stato facile. Quando sono stato più vicino a lasciare Napoli? Non ci ho mai pensato. Se a volte ho risposto male ai tifosi è solo perchè io in quel club ci sto benissimo e quando gioco male sono triste. Io devo tanto anche a Benitez che mi ha fatto crescere anche in fase difensiva. Quest'anno con Sarri gioco in un modulo che mi esalta e quindi va benissimo lo stesso».
Scudetto
«Scudetto? E' ancora prematuro parlarne. Stiamo facendo bene ma manca ancora troppo per poter nominare quella parola. Restiamo cauti ma comunque ci proveremo fino alla fine. Mi godo questo bellissimo momento e resto umile sapendo che ancora non ho fatto niente».
Numeri pesanti
«La 10 di Maradona? Non nominiamolo e non facciamo questi paragoni. Se un giorno il Napoli vorrà darmela, sarà un peso ma anche una bella emozione. Ora però non ci penso e sto bene con la 24».
Zeman e Benitez
«Quale allenatore mi ha insegnato di più? I primi anni con Zeman sono stati molto importanti. Mi ha aiutato tanto in tutti i sensi.
Quagliarella tifoso non per caso
Coverciano è anche il palcoscenico per Quagliarella, che con il Torino si gode la chiamata del ct Conte. «Alla Juve mi sono tolto grandi soddisfazioni, non ho avuto tantissima fiducia in me però sono riuscito a vincere.
Il Messaggero