Coronavirus, è tempo di rinunce e scelte coraggiose per salvare lo sport

Coronavirus, è tempo di rinunce e scelte coraggiose per salvare lo sport
Da giorni le nostre vite hanno subito un profondo e radicale cambiamento. Tutto è mutato velocemente, nulla sarà più come prima: dai rapporti interpersonali...

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Da giorni le nostre vite hanno subito un profondo e radicale cambiamento. Tutto è mutato velocemente, nulla sarà più come prima: dai rapporti interpersonali al lavoro, dall’economia alla politica, e naturalmente nello sport. Momenti così difficili impongono decisioni spesso dolorose, è il tempo delle rinunce. Se è impossibile eliminare danni collaterali, questi possono però essere limitati e chissà che dall’emergenza non nascano soluzioni che, con scelte coraggiose, trasformino il disagio in opportunità. Tutti noi vorremmo che il campionato e le competizioni europee si completassero, non da meno desidereremo il regolare svolgimento di Europei di calcio e Olimpiadi, ma ormai la normalità non è più possibile, il nemico perfido e invisibile contro cui combattiamo ha fatto saltare ogni programma. I tempi stringono, posticipare gli Europei è la decisione più saggia da prendere, solo così si avrebbe una finestra temporale (maggio-giugno) tale da poter almeno concludere campionati e coppe. La ripartenza non è programmabile, l’ipotesi playoff e playout resta la più percorribile. A seconda delle settimane a disposizione si possono decidere formula e numero di squadre. Regolarità del torneo e coinvolgimento dei tifosi sarebbero salvaguardati, come gli interessi di sponsor e tv. Lo stesso vale per Champions ed Europa League. Ora più che mai serve il buonsenso, va chiesto a Figc, Leghe e Uefa, così come a tutti gli sport e al Cio. La salute delle persone e i valori che lo sport da sempre incarna vengono prima di ogni cosa.
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Il Messaggero