Coronavirus, il rinvio dei Giochi è una scelta che rispetta la passione di tutti gli atleti

Coronavirus, il rinvio dei Giochi è una scelta che rispetta la passione di tutti gli atleti
Dopo la stop generale di tutte le competizioni, anche il Cio, fino ad ora aggrappato a quell’arco temporale a disposizione (il 24 luglio) che gli permetteva di rimandare la...

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Dopo la stop generale di tutte le competizioni, anche il Cio, fino ad ora aggrappato a quell’arco temporale a disposizione (il 24 luglio) che gli permetteva di rimandare la decisione, ha dovuto cedere. Non è ancora una resa, ma l’ineluttabile presa di coscienza che in una simile situazione è doveroso immaginare e quindi lavorare al rinvio dell’Olimpiade. Bach e l’Executive Board si sono presi ufficialmente quattro settimane per la decisione definitiva, un tempo necessario per capire come muovere una macchina organizzativa così imponente. Se già non fosse bastato il propagarsi dell’epidemia e lo scetticismo di molti dirigenti, un ruolo determinante lo hanno di certo avuto gli atleti con il loro accorato invito al rinvio. Per quanto tutti consapevoli dei pesanti risvolti, logistici, economici e politici, se gli atleti sono impossibilitati a prepararsi nel modo migliore per coronare il sogno di una vita, l’Olimpiade perderebbe ogni valore e significato. La logica dei contratti plurimiliardari non deve contare più degli uomini, della loro salute e dei loro sentimenti. Lo sport, per ciò che da sempre rappresenta, avrà un ruolo di primaria importanza in quella che sarà la ripartenza. Quando il peggio sarà alle spalle potrà essere uno dei pilastri su cui costruire un nuovo domani.
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Il Messaggero