Coronavirus, i corridori "pro" possono allenarsi in strada, ma la gente non li riconosce e li insulta

Coronavirus, i corridori "pro" possono allenarsi in strada, ma la gente non li riconosce e li insulta
Mentre le corse ciclistiche continuano ad essere cancellate per...

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Mentre le corse ciclistiche continuano ad essere cancellate per l’emergenza coronavirus, scattano nuove emergenze per team e corridori. L’ultimo decreto parla chiaro: in bici è consentito andare ma è sconsigliato per gli amatori, così Federciclismo e alcuni Comuni stanno agendo di forza, a discapito dei professioni. Con il decreto #restiamoacasa i corridori professionisti e di interesse nazionale, sono autorizzati ad allenarsi in strada con le loro bici, ma spesso non vengono riconosciuti. Infatti molti di loro mentre si allenano, vengono ripetutamente insultati da automobilisti o passanti, che li scambiano per amatori a passeggio. I gesti esasperati  non si limitano solo agli insulti e così si passa alle mani, dando botte ai corridori sulla schiena, oppure, obbligandoli sul bordo della strada con l’intento di farli cadere. Andrea Vendrame della AG2R la Mondiale, ha raccontato di essere stato insultato mentre si allenava sulle strade friulane e trevigiane e di essere diventato bersaglio di automobilisti inferociti. A segnalare il problema è anche Jacopo Guarnieri (Groupama-FDJ) che ha raccontato che presto sarà costretto a non allenarsi più, per i rischi che i corridori professionisti stanno vivendo in questi giorni. A finire nel mirino di automobilisti e camionisti è anche l’azzurro Battistella, campione mondiale under23, che non solo è stato insultato, ma alcune persone lo hanno fotografato e poi hanno postato le sue immagini sui social con relativi insulti, fino ad arrivare a vere e proprie proposte di morte. I corridori oltre ad avere problemi con gli allenamenti, hanno anche serie difficoltà con i materiali. La Spagna ha chiuso tutto e i magazzini di Israel Start Up, Mitchelton e Movistar che si trovano nella Penisola Iberica, sono stati costretti a chiudere. Un problema per i corridori che in questo modo non potranno avere il materiale indispensabile per allenarsi. Alcuni corridori poi, stanno prendendo in considerazione la possibilità di diminuire drasticamente gli allenamenti, poiché non esistendo un nuovo calendario di gare, è impossibile organizzare un lavoro senza avere obiettivi
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Il Messaggero