Barelli: «Senza linee guida nemmeno il nuoto da lunedì potrà tornare in piscina»

Paolo Barelli
«Gli allenamenti possono ripartire a condizione che l'ufficio sport presso la presidenza del consiglio, sentito il Comitato tecnico scientifico, dia le linee guida per...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
«Gli allenamenti possono ripartire a condizione che l'ufficio sport presso la presidenza del consiglio, sentito il Comitato tecnico scientifico, dia le linee guida per riprendere l'attività. Se queste non arrivano nessuno può riaprire». Il presidente della federnuoto, Paolo Barelli, chiarisce così che da lunedì 4 maggio nessuno, nemmeno i top atleti, al momento può tornare ad allenarsi. «Lo dice chiaramente la lettera G, aerticolo 1 comma 1 del dpcm - spiega Barelli - non riguarda i nuotatori, ma tutti gli atleti degli sport individuali che potevano riprendere ad allenarsi: se non arriva questa autorizzazione non possiamo riprendere, saremmo fuori legge».


«Tutta l'Italia tiene le piscine chiuse perché i gestori sono alla canna del gasa e non aprono per pochi atleti - sottolinea Barelli -. La Federnuoto comunque si è rimboccata le maniche e nonostante la situazione generale
aprirebbe i due-tre centri federali, Milano, Roma e Verona. Ma servono queste linee guida: anche l'Acquacetosa del Coni non può aprire da lunedì se non arriva questa autorizzazione che contiene le prescrizioni che dicono a quali condizioni si può tornare ad allenarsi. Noi abbiamo mandato già una settimana fa le nostre indicazioni sulla ripresa e sono anche molto rigide: le linee guida o sono erogate da loro o accettano direttamente le nostre, ma qualcosa dobbiamo avere. Se non arriva nulla non si può aprire perché saremmo fuori legge. Anche al ministero stanno aspettando queste prescrizioni. E c'è anche da dire che quando arriveranno e dovessero essere complicate, servirà tempo per studiarle». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero