Ciclismo, la Francia conferma le corse. Pausa di riflessione per il Belgio

Ciclismo, la Francia conferma le corse. Pausa di riflessione per il Belgio
La Francia non ha paura del coronavirus e domenica prossima la Parigi-Nizza prenderà regolarmente il via. Nonostante i casi  accertati nel Paese, siano ormai 400 con...

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La Francia non ha paura del coronavirus e domenica prossima la Parigi-Nizza prenderà regolarmente il via. Nonostante i casi  accertati nel Paese, siano ormai 400 con 6 morti  e positività sia nella Capitale che a Nizza, l’UCI e il Ministero della Salute, escludono rischi. Se questa però, è l’idea della Francia, alcuni team non sono della stessa opinione e non saranno al via della corsa. Così le 19 squadre presenti, potranno a questo punto correre con 8 corridori e non con 7. Aso organizzatrice dell’evento nel suo comunicato, ha elencato anche i nomi dei campioni che saranno al via e, tra questi ci sono Peter Sagan, Elia Viviani, Wout van Aert, Michael Woods e Romain Bardet, oltre ai già confermati Thibaut Pinot, Julian Alaphilippe, Nairo Quintana, Primoz Roglic e Warren Barguil. 

Sono 4 i team world Tour che non scenderanno in strada fino al 25 marzo: Ineos, Astana, CCC e UAE e sostituiti, in parte, con le professional  B&B Hotels-Vital Concept e Circus-Wanty Gobert.
Le squadre assenti non vogliono rischi per staff e corridori, sottolineando come quello del ciclismo sia un ambiente ad alto rischio. I contatti  tra corridori sono stretti e ci sono tanti viaggi, soggiorni continui in hotel e spostamenti per tutto il mondo, quindi un elevato rischio di contagio e di contagiare.
L’Italia ha bloccato le corse, la Francia ha detto sì e il Belgio sta correndo ai ripari. Proprio oggi Flander Classic, organizzatrice delle più importanti corse nelle Fiandre, attraverso un comunicato, ha spiegato le nuove misure sanitarie adottate. Tutto questo per garantire un servizio efficiente a corridori e pubblico. Dal Belgio, hanno spiegato, che la situazione di emergenza è in continua evoluzione e che lavoreranno per lo svolgimento delle corse, ma che sono anche pronti a fermarsi in caso di innalzamento di pericolo. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero