Coppe europee, si ricomincia: invertire il trend negativo è più di una speranza

Coppe europee, si ricomincia: invertire il trend negativo è più di una speranza
Roma e Juventus, dopo 2 giornate, viaggiano a braccetto. Per il momento si somigliano in tutto, per vittorie e reti, persino per come le hanno distribuite, in casa e in...

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Roma e Juventus, dopo 2 giornate, viaggiano a braccetto. Per il momento si somigliano in tutto, per vittorie e reti, persino per come le hanno distribuite, in casa e in trasferta. La Juventus sembra più pronta e in palla. Non ha perso la grinta e la voglia di vincere degli anni precedenti, corre e attacca, ma gestisce e ragiona più che in passato. La Roma è ancora in embrione. Ha mantenuto il palleggio e le caratteristiche offensive del campionato scorso ma sembra ancora imballata, in cerca di capire come l’abbondanza di calciatori le permetta di spiccare il volo. A queste due squadre spetta ora il compito di tenere alto il nome del calcio italiano nella coppa più prestigiosa. Abbiamo assoluto bisogno d’invertire la tendenza negativa di queste ultime stagioni e queste due società hanno qualità e mezzi per farlo. Questa responsabilità va estesa anche alle altre quattro squadre protagoniste in Europa League: Napoli, Fiorentina, Inter e Torino. Devono infatti sostenere il doppio impegno senza scuse, evitando squadre imbottite di riserve e brutte figure che tanto ci sono costate nel ranking europeo in questi anni.


Chi vuole e ha i mezzi per riprendersi l’Europa è la Lazio. La vittoria di ieri e il concomitante ritorno dei tifosi vicino alla squadra valgono più dei semplici tre punti e della consistenza dell’avversario. Pioli ha tra le mani un ottimo potenziale, il mercato ha migliorato la squadra, ci sono più soluzioni, e di qualità, per giocare il 4-3-3 e non solo. de Vrij e Gentiletti, al debutto in coppia, hanno funzionato, Braafheid è sembrato un signor terzino. Risolti i problemi difensivi, la Lazio ha poco da invidiare alle concorrenti. Manca solo che Djordjevic e Klose riescano a produrre in rete le opportunità che la squadra è in grado di confezionare. La fiducia nei propri mezzi e il sostegno dei tifosi, messi insieme, possono fare tanto.


Nella domenica del pallone una sola, doverosa, divagazione, per due ”vecchietti” dello sport mondiale: Valentino Rossi e Roger Federer. Il primo, dopo più di un anno, è tornato alla vittoria, il secondo è in finale di Davis, l’unico trofeo che ancora non ha conquistato.

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Il Messaggero