La Roma è ai quarti di finale di Coppa Italia e stasera conosce l'avversaria, la vincente di Fiorentina-Atalanta da ospiare il prossimo 3 febbraio. Il risultato...
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LEZIONE TATTICA
Nella sera in cui ritrova il successo in casa (l'ultimo il 30 novembre contro l'Inter) e il gol di Iturbe (non faceva centro dal 5 ottobre), la Roma conferma tutti i suoi attuali limiti fisici e psicologici. Anche il suo allenatore è poco lucido. Lo dimostrano le modifiche nel sistema di gioco: il 4-3-1-2, con Totti più arretrato per avvicinare alla porta i due attaccanti Destro e Iturbe, e il 4-2-3-1 con Paredes trequartista sull'1 a 1 quando è uscito Pjanic. Di fronte Sarri che senza 7-8 titolari resta in partita fino al minuto 121, quando Skorupski evita ai compagni i rigori salvando su Tavano. Le riserve dell'Empoli, insomma, evidenziano quanto i giallorossi, al momento, siano tatticamente impreparati. Lunghi e insicuri in campo, soprattutto fiacchi. Sfigurano, dunque, contro chi si comporta da squadra con difesa alta e pressing. E soprattutto con sacrificio. Senza spaventarsi davanti ai titolari della Roma (risparmiati solo De Sanctis e Manolas, più lo squalificato Strootman, e con Ljajic usato solo da metà ripresa), compreso Holebas entrato a metà primo tempo per Cole, finito all'ospedale per il colpo ricevuto alla mandibola (scontro di gioco con Vecino).
POCHI PROMOSSI
Il flop coinvolge gran parte degli interpreti: timido Maicon, indeciso Yanga Mbiwa, superfluo Pjanic, disastrosi Astori (gol regalato a Verdi che gli scappa in contropiede) e Destro (troppo impreciso come finalizzatore). Skorupski si riscatta solo alla fine del secondo tempo supplementare. Finalmente Iturbe si accende e fa vedere il suo potenziale: terza rete stagionale (ha fatto centro nelle 3 competizioni). Holebas almeno ha personalità e corsa. Come Nainggolan. De Rossi ci sta con la testa: rigore trasformato nela notte da brividi.
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Il Messaggero