Coppa d'Asia, storica vittoria del Qatar: 3-1 in finale al Giappone

Coppa d'Asia, storica vittoria del Qatar: 3-1 in finale al Giappone
È festa grande a Doha e in tutto il Qatar per il trionfo della nazionale nella Coppa d'Asia 2019. La vittoria per 3-1 sul favorito Giappone nella finale giocata ad Abu...

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È festa grande a Doha e in tutto il Qatar per il trionfo della nazionale nella Coppa d'Asia 2019. La vittoria per 3-1 sul favorito Giappone nella finale giocata ad Abu Dhabi è uno storico risultato sportivo, il primo per una giovanissima nazionale nata quasi dal nulla pochi anni fa, ma anche una orgogliosa reazione all'isolamento nella penisola araba, come sottolinea l'ambasciatore qatariota a Roma, 'tifosò davanti alla tv in un albergo romano con tutti i funzionari della rappresentanza diplomatica. E soprattutto, è un trampolino di lancio per i Mondiali che il Paese ospiterà tra tre anni. Giunta al match decisivo imbattuta e con la rete inviolata, la nazionale guidata dallo spagnolo Felix Sanchez ha sconfitto nettamente i giapponesi, dominando il primo tempo con due spettacolari reti segnate da Almoez, bomber del torneo con 9 centri, e Hatim e controllando la timida reazione nipponica fino al rigore che nel finale ha chiuso la sfida. «Una vittoria meritata, costruita col duro lavoro. È stata una mobilitazione cominciata dieci anni fa a consentire questo risultato, che porterà bene anche per il Mondiale», ha affermato l'ambasciatore in Italia, Abdulaziz Bin Ahmed Al Malki Al Jehani. Un Mondiale voluto e organizzato non senza polemiche e contrasti, il primo in un paese arabo, il primo a temperature altissime, e dunque il primo programmato in inverno.


L'appuntamento col 2022 sarà la tappa d'arrivo di un percorso di scalata allo sport mondiale cominciato con i massicci investimenti del fondo sovrano qatariota, come quelli sul Paris Saint Germain. Sciarpa bianco-granata al collo, l'ambasciatore ha seguito la finale in un hotel della capitale insieme ad un gruppo di concittadini. «È una grande gioia ma è triste vedere che allo stadio di Abu Dhabi non c'era nemmeno un qatariota, perchè ai miei concittadini è stato vietato l'ingresso ad Abu Dhabi. Lo sport dovrebbe unire, non dividere», l'amara constatazione dell'ambasciatore, nei giorni della crisi politico-diplomatica tra i paesi del Golfo e Doha. Sul fronte sportivo alla nazionale di Sanchez è stato rimproverato l'uso di troppi giocatori naturalizzati. «Sono accuse ingiuste, questa nazionale è frutto del lavoro dell'Aspire Academy, che da anni lavora per scoprire giovani talenti», ha commentato l'ambasciatore. Applaudendo i gol dei calciatori che ora sono diventati beniamini di due milioni di qatarioti. E sognare per i Mondiali 2022 si può
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Il Messaggero