Ma siamo così sicuri che dalla Coppa d'Africa sia tornato Gervinho e non Pippinho? E che insieme a lui sia arrivato a Roma il vero Doumbia e non Pocarobbà? Impensabile, del...
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COLPE E COLPEVOLI
Doumbia merita un discorso a parte, perché lui è forse il meno colpevole di quanto di brutto gli sta capitando. Non si è allenato per mesi, poi è stato sbattuto in campo come se fosse al top della condizione. E, ovviamente, non l'ha beccata mai. Brillando per goffaggine. Un corpo estraneo? Macchè. Peggio... In tre apparizioni, seppur parziali, non è ancora mai riuscito ad inquadrare la porta avversaria, per dirne una. Lui va in profondità, ma gli danno la palla corta. Lui va incontro alla palla, ma lo servono in profondità. Un disastro? Un disastro. Ma, lo ripetiamo, Doumbia non è il principale (unico) colpevole. Certo, fa molto effetto pensare che lui sia stato preso per rinforzare la Roma: alla prova dei fatti, per ora non l'ha affatto migliorata. Serviva uno spaccaporte, un centravanti dal gol facile, un re dell'area di rigore invece è piombato a Roma un uomo alla disperata ricerca della forma perduta. Continuare a ripetere, come fa il ds Sabatini, che sono stati sbagliati (solo) i tempi del suo acquisto non aiuta nessuno, in primis la Roma. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero