Un River Plate «Copero». La squadra di Gallardo pareggia 1-1 al Defensores del Chaco contro il Guaranì, conquistando la sua quinta finale di Coppa Libertadores. Una prestazione...
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Dicannove anni dopo, il River conquista la finale continentale, attendendo con ansia il risultato dell’altra semifinale: se dovesse passare l’Internacional di Porto Alegre, l’andata si giocherebbe a Buenos Aires e il ritorno in Brasile; se invece dovesse passare il Tigres, il ritorno si giocherebbe al Monumental e Gallardo avrebbe la certezza automatica di partecipare al prossimo Mondiale per Club.
L’eroe millo della notte è senza dubbio Alario, capace di riportare la calma dopo la pressione paraguaiana del secondo tempo. Il vantaggio locale lo firma Fernández dopo un’azione rocambolesca nell’area piccola. L’1-1, invece, è merito della freddezza del ventiduenne Alario che anticipa Aguilar e rimette il River in corsa grazie a un campanile. Il River conferma il proprio ritorno al calcio di livello, dopo essere retrocesso nel giugno del 2011. Da quel momento i Millionarios hanno vinto il campionato e la Coppa Sudamericana nel 2014, battendo i rivali del San Lorenzo nella Recopa. Quest’anno, la qualificazione è stata più volte a rischio, soprattutto nella fase a gironi, ma poi il River ha ingranato meritandosi l’opportunità di vincere la terza Libertadores della sua storia (1986, 1996). Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero