Malagò: «Il tetto ai mandati? Poco serio cambiare le regole in corsa»

Malagò: «Il tetto ai mandati? Poco serio cambiare le regole in corsa»
«Limite ai mandati nelle Federazioni e nelle istituzioni sportive? Ammesso e forse concesso che abbia una sua forza e logica, completamente fuori luogo è la...

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«Limite ai mandati nelle Federazioni e nelle istituzioni sportive? Ammesso e forse concesso che abbia una sua forza e logica, completamente fuori luogo è la tempistica. Se tu cambi le regole in corsa può anche essere che siano giuste ma se il mondo del Cio il 24 giugno 2019, un anno e tre mesi fa ti dà fiducia e hai preso le Olimpiadi perché le regole erano quelle, cambiarle oggi non è da Paese serio sportivamente e non solo parlando»: lo dice il presidente del Coni Giovanni Malagò intervenendo durante il Festival dello Sport organizzato dalla Gazzetta dello Sport al Piccolo Teatro di Milano.

 

«Non mi tiro indietro davanti a questa domanda scomoda - continua Malagò - che ha un fondamento di verità. Bisogna far innanzitutto riferimento agli altri 205 Comitati Olimpici internazionali e, a torto o a ragione, sono sicuramente molti di più chi è in situazioni analoghe a quella italiana. Si può condividere tutto però non mi sono mai rifiutato di dare una risposta. Non ho mai parlato personalmente di questo tema, lo faccio ora per la prima volta. Ammesso e forse parzialmente concesso che abbia una sua forza e logica, completamente fuori luogo è la tempistica. Ed è l'elemento chiave della vicenda». «Lo Stato italiano non cento anni fa ma due anni fa - aggiunge - cambia le regole del gioco, con un provvedimento addirittura approvato dall'intero Parlamento, in cui si stabiliscono le nuove regole e dicono che ad esempio Mario Rossi, all'interno di una Federazione, non può più ricandidarsi dopo tre mandati fatto salvo la transitorialità di quello che sta arrivando proprio perché erano imminenti le esigenze dei giochi olimpici, adesso è già tutto cambiato...».

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Il Messaggero