Coni e Governo, è scontro sul numero dei dipendenti

Coni e Governo, è scontro sul numero dei dipendenti
Una guerra lunga. Complicata. Fatta di tante piccole battaglie. L'ultima, in ordine di tempo, riguarda il numero dei dipendenti. Il Coni da tempo rivendica una sua pianta...

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Una guerra lunga. Complicata. Fatta di tante piccole battaglie. L'ultima, in ordine di tempo, riguarda il numero dei dipendenti. Il Coni da tempo rivendica una sua pianta organica. I 110 dipendenti che conta attualmente sono tutti in avvalimento da Sport e Salute. Compreso il segretario generale Carlo Mornati. Una curiosità che aveva destato, nei giorni scorsi, lo stupore del numero uno del Cio, Thomas Bach. Dicevamo dei numeri. Il Coni ne chiede 238. Cifra che ha fatto storcere la bocca al Governo. «L'ipotesi che facciamo nel Testo unico è ragguardevole sotto il profilo numerico della dotazione del personale: porta il nostro Comitato olimpico nazionale alla pari, se non oltre, di quella di altri Paesi in ambito europeo e internazionale» le parole del Ministro dello Sport Spadafora. 


Il "se non oltre" non è piaciuto dalle parti di Palazzo H, tanto che ieri ha diramato una nota:
«Il Comitato Olimpico Nazionale Italiano ha realizzato un veloce sondaggio per chiarire con documenti ufficiali e senza possibilità di ulteriori disinformazioni, artatamente circolate per ledere l’immagine del Coni, il numero dei dipendenti dei principali comitati olimpici europei che per funzioni, struttura e popolazione sportiva di riferimento possono essere comparati all’Italia, quali Comitati Olimpici Confederazione di Federazioni (l’Italia lo è in virtù del D.lgs 242 del 23 gennaio 1999 e successive modificazioni).

Francia: 478 dipendenti (inclusi i dipendenti delle strutture territoriali olimpiche). Germania: 237 dipendenti (seconda nel medagliere olimpico invernale. 27 milioni di tesserati). Norvegia: 330 dipendenti (prima nel medagliere olimpico invernale. 2 milioni di tesserati). Olanda: 192 dipendenti (inclusi i dipendenti del Centro di Preparazione Olimpica di Papendaal. Quinta nel medagliere olimpico invernale). Altri Paesi di riferimento sportivo, come Gran Bretagna e Spagna, non sono omologabili all’Italia perché hanno differenti organizzazioni e strutture dei Comitati Olimpici in quanto sono organizzazioni private e non sono Confederazioni di Federazioni. Il Coni pertanto invita tutti gli organi di informazione a non riprodurre informazioni non veritiere e diffida sin da ora quanti diffondono in maniera strumentale notizie non vere col solo scopo di generare equivoci e danneggiare il sistema organizzativo dello sport italiano”. La cifra di 238 dipendenti, riportata nei giorni scorsi nel docmento del Consiglio Nazionale del Coni, non è stata stabiluta da Malagò ma dal Ministero della Funzione Pubblica».

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Il Messaggero