Molinari: «Un 2018 indimenticabile, ora voglio una medaglia a Tokyo»

«È stato un anno indimenticabile, ricco di soddisfazioni inimmaginabili». Francesco Molinari dallo Stadio Olimpico di Roma torna a parlare così il suo...

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«È stato un anno indimenticabile, ricco di soddisfazioni inimmaginabili». Francesco Molinari dallo Stadio Olimpico di Roma torna a parlare così il suo 2018 d'oro che lo ha visto affermarsi in Europa e nel mondo, con il trionfo in Ryder Cup che lo ha consacrato come uno dei migliori golfisti del momento. Nei pensieri dell'azzurro (premiato in mattinata anche con il Collare d'Oro) la voglia di migliorarsi ancora e nel mirino le Olimpiadi di Tokyo 2020. «I Giochi - ha aggiunto Molinari – sono certamente nei miei pensieri anche se ancora troppo lontani. Prima c'è da affrontare il 2019 che inizierà dalle Hawaii». Umiltà, sacrificio e voglia di stupire sono le caratteristiche principali dell'azzurro, che ammette: «Sono un privilegiato. Faccio uno sport che mi piace e diverte. Finché sentirò il fuoco dentro continuerò a giocare».

 
«Diventare il numero uno al mondo non è un obiettivo che mi pongo nello specifico, perché adesso nel golf rispetto a dieci anni fa c'è molto più appiattimento verso l'alto e cambi al vertice molto frequenti. In tanti possono ambire a quel posto, ma come ho sempre fatto nella mia carriera non mi pongo limiti», ha aggiunto il torinese. «È importante mantenere alta la concentrazione e lavorare tutti i giorni su quei processi virtuosi che mi hanno portato ad ottenere questo risultato, non c'è nessuna polverina magica o un segreto dietro ai miei successi», sottolinea Chicco. «Quest'anno l'obiettivo era quello di provare a vincere un torneo in America perché sentivo che mi poteva dare di più in termini di fiducia in me stesso – ha aggiunto - Sono contento di avere fatto anche di più, ma devo essere cosciente del pericolo di pensare di ottenere gli stessi risultati, è una trappola in cui è facile cadere. Quindi, concentrazione massima sui dettagli e poi spero che il resto venga di conseguenza». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero