Colleferro, Compagnone rompe il digiuno: «Ho pianto, era ora»

Colleferro, Compagnone rompe il digiuno: «Ho pianto, era ora»
Il gol, si sa, è linfa vitale per un attaccante (in qualsiasi categoria). E quando ti accade di dover trattenere l’esultanza per cinque mesi, il disagio è...

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Il gol, si sa, è linfa vitale per un attaccante (in qualsiasi categoria). E quando ti accade di dover trattenere l’esultanza per cinque mesi, il disagio è notevole. Vincenzo Compagnone, attaccante classe 1997 in forza al Colleferro, ha finalmente rotto il suo digiuno: è accaduto domenica scorsa nel match con l’Itri vinto per 3-1. E tra l’altro, dopo aver interrotto l’astinenza con la rete dell’1-0 nel corso del primo tempo, Compagnone ha anche bissato nella ripresa, siglando la rete del secondo vantaggio colleferrino poi trasformato nel 3-1 conclusivo da Massimiani.

 
«Non nascondo che questa situazione mi pesava abbastanza anche se tutto l’ambiente, dai tifosi ai compagni, dallo staff tecnico alla società, mi ha sempre supportato e dato fiducia – racconta l’attaccante – L’ultimo gol, tra l’altro su rigore, lo avevo segnato contro il San Cesareo il 27 novembre scorso, mentre su azione non segnavo dalla sconfitta di Formia del 23 ottobre. In questo lungo periodo avevo comunque fatto delle buone prestazioni e soprattutto la squadra ha sempre fatto risultati importanti, ma il pensiero per il gol c’era. E dopo la prima rete mi è venuto quasi istintivo piangere, è stata un’esultanza liberatoria».
 
La doppietta ha una doppia dedica particolare. «Queste reti sono per la mia ragazza Gioia e soprattutto per il mio amico Matteo Balistreri che non c’è più». Compagnone è giunto a quota otto reti in campionato, un bottino comunque non proprio magro. «L’obiettivo minimo a livello personale è quello di arrivare in doppia cifra. Mentre con la squadra ora vogliamo prenderci a tutti i costi il secondo posto che vale i play off: la concorrenza è agguerrita e Aprilia, Artena e Audace sono tutte squadre di qualità, ma cercheremo di spuntarla. Il Cassino? Credo che il discorso del primo posto sia andato da un po’ di tempo, non possono non vincere questo campionato». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero