Nel tempio laico del Camp Nou, il Clasico delle meraviglie l’ha vinto il Barcellona di Luis Enrique, liquidando il Real Madrid di Carlo Ancelotti grazie ai gol di Mathieu e di...
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Quanto all’andare della partita, va sottolineato che i frammenti iniziali e finali li ha dominati il Barça, beneficiando della classe dei propri interpreti e della smisurata fluidità del proprio gioco. Leo Messi ha inventato, Mathieu ha firmato il gol che ha sbloccato il punteggio e Suarez ha impensierito mezza difesa avversaria. Cammin facendo, però, il Madrid ha avviato i motori e ha spiccato il volo sulle ali di Bale, Cristiano Ronaldo e Benzema. Anzi, per la verità, era stato proprio Cristiano a centrare una traversa al volo in avvio. Insomma, come si diceva, una volta incassato il gol, la squadra di Ancelotti ha espresso una grande vitalità, acciuffando così il pareggio con Cristiano, liberato da Benzema addirittura col tacco. Bale è riuscito perfino a segnare un gol, che l’arbitro ha però appassito sul nascere per un fuorigioco di Cristiano Ronaldo.
La ripresa ha ballato sull’orlo per larghi tratti, indecisa sul lato verso il quale inclinarsi. Ha prevalso però la solidità del Barcellona, che ha siglato il gol del nuovo vantaggio sfruttando un’azione confezionata da Dani Alves e rifinita da Suarez. Sfumato Messi, evaporato Neymar, l’uruguaiano ha indovinato la spiraglio esatto per indirizzare la partita e allinearla alla sponda blaugrana. Poi, a seguire, il Barcellona ha via via gestito il corso della serata, lasciando soltanto le briciole al Madrid, ormai incapace di tornare in superficie. Perché da batoste del genere difficilmente si può a tornare indietro. Eppure, forse, a rifletterci, il Real un punticino lo avrebbe meritato.
Freddo e festeggiamenti nella pancia del Camp Nou, al triplice fischio di Mateu Lahoz. Non è stata una domenica qualsiasi. La Liga, forse, ha svoltato in via definitiva proprio stanotte. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero