Giallo o rosso? L'arbitro ha il dubbio e fa scegliere al destino

Calcio dell'altro mondo. Ovvero quando le regole del pallone si impregnano della cultura di un posto e ne escono reinterpretate in modi alquanto bizzarri. ...

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Calcio dell'altro mondo. Ovvero quando le regole del pallone si impregnano della cultura di un posto e ne escono reinterpretate in modi alquanto bizzarri.

Succede così in Cina che un giocatore commetta un brutto fallo e che l'arbitro vada verso di lui intenzionato a espellerlo. Di fronte al tentativo di discolparsi del giocatore – che in Europa è praticamente un classico – il direttore di gara dubita di se stesso, della sua decisione, della buona fede dell'atleta. Di tutto. E, persuaso evidentemente che le regole scritte dagli uomini per questa stessa natura sono imperfette, decide così di affidare la decisione a qualcosa di più alto, al fato, al destino.

L'arbitro estrae i due cartelli e dice al giocatore di chiudere gli occhi e di sceglierne uno. Il giocatore pesca il giallo e ringrazia soddisfatto. Il destino è compiuto, il web lo consacra.

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Il Messaggero